D’Errico paga la ricerca dell’equilibrio: Mignani preferisce Folorunsho

Bari in formato Serie C, ma senza Andrea D’Errico. Nelle prime due gare di campionato Mignani ha schierato, come noto, ben nove undicesimi della formazione che ha conquistato la Serie B. Con le uniche eccezioni di Caprile, preferito a Frattali tra i pali, e Folorunsho, schierato nel ruolo di mezzala sinistra proprio al posto dell’ex capitano del Monza. Un’assenza che fa rumore, soprattutto in considerazione del ruolo che il 30enne milanese ha rivestito nella scorsa stagione, rivelandosi decisivo più volte attraverso giocate di qualità e gol di pregevole fattura. Il 2-1 di Catanzaro resta la copertina del libro promozione.

Impietoso il raffronto sulle presenze tra Serie C e l’avvio di stagione tra Coppa Italia e Serie B: 34 in campionato un anno fa, di cui 28 da titolare; solo un gettone nella nuova stagione. Nelle prime quattro gare ufficiali D’Errico ha visto il campo solo nei cinque minuti finali del preliminare di Coppa Italia contro il Padova, peraltro a risultato acquisito. Dopodiché tre panchine, senza alcun minutaggio nella gara dei 32esimi di Coppa con il Verona, vinta in rimonta dal Bari 4-1, e nelle prime due partite di Serie B con Parma e Palermo.

In tutti e quattro i casi al posto dell’estroso classe ’92 Mignani ha preferito Folorunsho. Il centrocampista del Napoli è stato schierato prima insieme a Maita, nel ruolo di interno sinistro, con il Padova, poi con Benedetti nella scorpacciata di gol al Bentegodi e ancora con Maita nei primi 180 minuti di campionato. Niente da fare per D’Errico anche nel gioco dei cambi.

Stavolta la sensazione è che le questioni disciplinari, che avevano provocato l’anno scorso alcune frizioni nel rapporto tra il centrocampista e il tecnico genovese, e di conseguenza periodi di panchina mal digeriti, c’entrino davvero poco.

Le scelte dell’allenatore finora stanno premiando la fisicità e il dinamismo, rinunciando, per questioni anche di maggiore equilibrio (emerse già un anno fa per la «difficile» coesistenza con Botta), alla fantasia e all’imprevedibilità che poteva garantire la presenza di un centrocampista come D’Errico. Per caratteristiche, Folorunsho e l’ex Monza sono infatti molto diversi, con il primo dalla grande prestanza fisica, più abile negli inserimenti e nel far salire la squadra, e il secondo molto abile nel palleggio, ad aggredire la metà campo avversaria partendo largo da sinistra e a creare la superiorità numerica.

Se da un lato Mignani ha avuto ragione sulla maggiore efficacia del centrocampista romano in fase offensiva (due le reti di Folorunsho tra Coppa Italia e Serie B), dall’altro deve fare i conti con una squadra paradossalmente più fragile negli equilibri, in particolare sulla catena di sinistra, dove spesso l’ex centrocampista della Reggina è mancato nel supporto a terzini e centrali. Questione di meccanismi, probabilmente ancora da rodare e, più in generale, di scelte tecniche, ma che di fatto hanno letteralmente estromesso dai giochi D’Errico.

Per ora non sembrano esserci «mugugni», come ha rivelato lo stesso allenatore. La società ha già fatto sapere che non esiste alcun «caso» sull’esclusione del centrocampista. Il giocatore non è sul mercato. Anche il numero 9, nonostante sia a secco di presenze, è intenzionato a fare di tutto per ritagliarsi uno spazio in squadra e sfruttare le opportunità che gli venissero concesse. Ma negli ultimi otto giorni di trattative, prima del gong al Gran Hotel di Rimini lunedì 1 settembre, non sono da escludere colpi di scena. Alla finestra ci sono già tre squadre che hanno chiesto informazioni, una di B e due di «alta» Serie C, tra cui il Pescara.

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