Daniele Barone, telecronista di Sky Sport: «Bari fidati di Polito e punta tutto sui giovani»

Manca solo un verdetto per definire la griglia di partenza del prossimo torneo di Serie B: Daniele Barone, da anni impegnato con Sky Sport a raccontare il campionato «cadetto», si proietta verso la prossima stagione, individuando le tracce necessarie per puntare in alto. «Il Bari? Il suo ritorno in B arricchisce tutti».

Serie B ’22-’23 da impazzire…

Assolutamente: per passione e seguito dobbiamo aspettarci una bella stagione. Quella appena conclusa è stata incredibile in termini assoluti, per imprevedibilità e valori tecnici. Non era mai capitato che si arrivasse a una giornata dalla fine per conoscere i verdetti delle prime due. La finale Pisa-Monza è stata il manifesto di una stagione pazzesca. Il campionato con Bari, Genoa e Cagliari, aspettando l’esito della finale playoff di C Padova-Palermo, guadagnerà tantissimo.

Lecce, Cremonese e Monza: tre modelli diversi di vittoria. È cambiato il modo di conquistare la A negli ultimi anni?

In ogni campionato di B nessuno parte realmente favorito. È sempre complicato fare pronostici. Non c’è un modello comune replicabile. Ogni volta mi tocca registrare come ogni promozione nasca da un’idea diversa.

Che ruolo potrà recitare il Bari?

Il Bari, per la solidità della dirigenza, le aspettative della gente e le capacità di tutto il “mondo Bari”, non può partire con un programma che punti al minimo sindacale. È una di quelle piazze che in B deve puntare a qualcosa di succoso. Credo che i De Laurentiis abbiano intenzione di costruire una squadra importante, per tentare di essere in corsa almeno per i playoff. Si pagherà inevitabilmente lo scotto del salto di categoria e del rodaggio necessario. Ma penso che ci sia voglia di fare un campionato importante e che la città lo meriti.

Polito chiamato di nuovo ad un super lavoro, tra addii e ingressi: cosa si aspetta?

Ad Ascoli con Sottil ha compiuto un mezzo miracolo. A Bari ha vinto il campionato scegliendo allenatore e uomini giusti. Il bilancio dell’ultimo anno e mezzo mi dice che è un ottimo ds. Fossi un tifoso del Bari mi sentirei tranquillo che possa continuare su questa traccia, dal punto di vista personale e professionale. Una persona affidabile. La squadra che ha vinto è buona. Va rafforzata, perché negli ultimi anni il solco tra B e C si è allargato. Chi vince in Lega Pro non è detto che faccia benissimo in B, come dimostrano gli esempi di Ternana e Reggina.

Tre pilastri da cui ripartire…

Da Terranova riparto volentieri. Su Antenucci ci punto tutta la vita. Mi dà carica dentro lo spogliatoio. A questi nomi aggiungo Maiello, anche se non più di primissimo pelo. Giocatori di straordinaria esperienza, seppur un po’ avanti con gli anni. In B possono fare la loro ottima figura. Rappresentano una leadership e una guida spirituale sulle quali continuerei a puntare. Ma bisogna darsi alternative più giovani. Da questo punto di vista mi fiderei di Polito.

Il ds va verso un rinnovo, giusto blindarlo?

Assolutamente sì, ha dimostrato tra Ascoli e Bari di essere bravo e sapere scegliere gli uomini adatti. Il Bari se lo tenga stretto.

Mignani confermato al timone: una scommessa o il giusto riconoscimento per qualità umane, tecniche e di gestione del gruppo?

È giusto che possa restare al comando di una squadra che ha guidato verso la vittoria. Ed è giusto proseguire se c’è la fiducia della società. Credo abba fatto un grandissimo lavoro riportando il Bari in B. È riuscito lì dove altri hanno fallito. È giovane e ora ha una bella chance per fare un salto di qualità in termini di curriculum. Se lo merita.

Serie B unica vera fucina di giovani in Italia: è davvero così importante scovarli per vincere?

Sì, anche se ognuno ha avuto il suo percorso: il Lecce ha vinto con l’esperienza di gente come Lucioni e Coda; il Monza con giocatori navigati di A e B. La Cremonese con Carnesecchi, Okoli, Fagioli, Zanimacchia e Gaetano ha avuto a disposizione i giovani migliori. La vera spina dorsale è stata questa. Avere la capacità di scovare questi ragazzi è fondamentale. La B ha bisogno di giocatori di esperienza, ma anche di giovani bravi: che siano prestiti o no, è necessario che si vada a comporre la giusta miscela per poter vincere. Chi riesce a farlo è a metà dell’opera.

A Napoli continuano a rincorrersi voci di vendita, a Bari si battaglia in tribunale per la multiproprietà: questo crede possa condizionare le scelte della società?

Non possiamo che fidarci di quello che dice la proprietà. Di sicuro è un tema. Penso alla Salernitana: il ritardo clamoroso con cui è stata gestita la faccenda di fatto ha condizionato il girone di andata. Quando tutto è stato risolto la squadra si è salvata. Mi chiedo cosa sarebbe successo se la situazione si fosse definita prima del campionato. La chiarezza della famiglia De Laurentiis in un modo o nell’altro deve essere un atto di responsabilità verso tutti, il prima possibile.

Come crede possa finire questa storia?

Dipende dalle ulteriori possibilità e potenzialità che la famiglia De Laurentiis vede nel Napoli e dai margini di crescita del Bari. Bisogna capire quale sia il disegno della proprietà. È evidente che se il Bari a dicembre dovesse trovarsi in testa alla classifica di Serie B, o nella parte alta, il discorso multiproprietà andrebbe affrontato subito e risolto. Arrivare a giugno in bilico sarebbe ingiusto e sbagliato per la città di Bari.

Per Sky cosa rappresenta il ritorno del Bari in B?

Felicità e soddisfazione. Personalmente ho ricordi strepitosi legati alle trasferte di Bari. Una città che vive di calcio e passione per la sua squadra. La Serie B ritrovando il Bari si arricchisce. E anche noi siamo contenti di questo.

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