Sarà un cambiamento radicale l’effetto procurato dall’avvicendamento sulla panchina del Bari tra Michele Mignani, esonerato ieri pomeriggio, e il suo sostituto Pasquale Marino. Dopo l’estate di rivoluzioni sul mercato, si va verso un’altra modifica sostanziale, stavolta anche sul piano tattico, improntato su attacco, velocità e verticalizzazioni. Il tecnico di Marsala si presenta come un “integralista” del 4-3-3, mentre il modulo adottato da Mignani anche nell’ultima partita contro la Reggiana, nonché suo pilastro per oltre due stagioni, è stato il 4-3-1-2.
Il nuovo assetto permetterà di adattarsi meglio alle evidenti lacune emerse nella zona centrale dell’attacco, al momento affidata al solo Nasti, unica prima punta di ruolo in rosa. A giudicare dalle caratteristiche degli altri interpreti della linea offensiva sembra che la nuova filosofia di gioco possa sposarsi perfettamente con le qualità di calciatori finora un po’ sacrificati, pur venendo schierati nelle proprie zone comfort. È il caso di Morachioli e di Achik, rispettivamente esterno sinistro e destro, ma anche di un profilo come Sibilli. Sarà invece da valutare la posizione di Aramu, nato come trequartista, ma visto soprattutto da Polito come una seconda punta. Anche Menez avrà la possibilità, una volta recuperato, di poter essere piazzato nella sua zona di campo ideale. Più versatile l’utilizzo di Diaw, al netto delle incognite dettate dalla sua condizione fisica.
Alla luce dei profili scelti la scorsa estate e della decisione di affidare la panchina ad un allenatore come Marino, viene da domandarsi perché dirigenza e direttore sportivo abbiano voluto insistere sul calcio proposto da Mignani, confermando l’ex Modena dopo la sconfitta nella finale playoff dell’11 giugno. Appare una nota stonata rispetto agli ultimi avvenimenti anche la richiesta di rinnovo contrattuale portata da Polito sul tavolo di Luigi De Laurentiis il 26 giugno e accolta immediatamente dall’amministratore unico del club biancorosso.
Anche Marino è da considerarsi oggi una scommessa. Reduce da due anni di inattività, il 61enne siciliano deve riscattare la deludente stagione sulla panchina del Crotone, conclusa con l’esonero dopo soltanto sette partite nel campionato di serie B 2021-2022, collezionando sei sconfitte e un pareggio. Lunga esperienza per l’ex tecnico dei calabresi, con 188 partite in serie A e 310 in serie B.