Antonella Palmisano è stata eletta donna dell’anno dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera (Fidal). La marciatrice di Mottola, campionessa olimpica della 20 km a Tokyo, ha ricevuto il premio sulla base delle indicazioni delle preferenze espresse da una giuria di esperti e dai “mi piace” apposti da appassionati e tifosi sui profili social di Atletica Italiana, ovvero le pagine della Federazione. Il peso della giuria, naturalmente, ha avuto un valore doppio, corroborato dalla massiccia votazione degli utenti del web.
Dieci le atlete selezionate della Fidal e oggetto di voto: se su Facebook Palmisano è risultata seconda con mille like dietro Nadia Battocletti (argento agli Europei cross e primatista italiana sui 5mila metri) che ne ha ottenuti 1.500, su Instagram è giunta sesta con quasi 2.100. In carriera, oltre all’oro giapponese, può vantare anche i due bronzi ai mondiali di Budapest dell’agosto 2023 e di Londra del 2017. Senza dimenticare gli ottimi piazzamenti di Pechino nel 2015 (quinta) e Rio de Janeiro nel 2016 (quarta). Restando nei confini italiani ha vinto pure 19 titoli italiani, di cui 6 assoluti e 13 giovanili. Dunque un riconoscimento suffragato da risultati incredibili che, stagione dopo stagione, l’hanno posta all’attenzione prima del movimento nazionale poi continentale e infine mondiale.
Tra gli uomini è stato premiato il plurimedagliato saltatore in alto Gianmarco Tamberi e dunque sono loro la regina e il re dell’Atletica italiana. Palmisano, in quota tra le Fiamme Gialle, ha convinto per l’ostinazione con cui, lo scorso 20 agosto, nei mondiali di Ungheria ha conquistato una bellissima medaglia di bronzo, unico podio femminile per i colori azzurri. Il risultato vale come una ulteriore corona di alloro a una ragazza capace di andare oltre gli importanti problemi di natura fisica che l’hanno tartassata per troppo tempo. Due anni di calvario che l’hanno resa più forte di ogni difficoltà.
Come se non bastasse, durante la gara che quasi quattro mesi fa l’ha condotta sino al gradino più basso del podio, è caduta quando era parte del gruppo delle prime all’undicesimo giro. Tuttavia ha saputo rialzarsi per poi correre verso una medaglia che a molte altre sarebbe sfuggita. Nella vita come nelle sfide su strada ha rivelato una personalità e una forza d’animo di granito. Con queste premesse non sarebbe possibile esimersi dal proiettarsi alle prossime olimpiadi di Parigi del 2024, dove potrà concedere a se stessa e all’Italia un clamoroso bis nella sua specialità, la marcia sui 20 chilometri. La sua energia, inoltre, servirà anche nella staffetta mista sulla distanza della Maratona, una novità nel panorama olimpico, per ottenere un’altra medaglia da mettere al collo.
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Di Paolo Ruscitto24 Novembre 2024