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Da Milano a Galatina in quattro giorni: l’impresa in bicicletta di Michele

Si può essere così tanto innamorati dell’idea di visitare il Salento e così tanto amici di una persona da affrontare un viaggio lungo e faticoso come quello che separa Milano da Galatina interamente in bicicletta? Evidentemente sì per Michele Lovera che all’età di 45 anni si è messo in cammino dalla Lombardia per arrivare nel…

Si può essere così tanto innamorati dell’idea di visitare il Salento e così tanto amici di una persona da affrontare un viaggio lungo e faticoso come quello che separa Milano da Galatina interamente in bicicletta? Evidentemente sì per Michele Lovera che all’età di 45 anni si è messo in cammino dalla Lombardia per arrivare nel tacco d’Italia rappresentato dal Salento.


Le imprese


Ma andiamo con ordine. Nel 2022 il suo amico Federico De Lorentis, galatinese e residente a Milano, amante della bicicletta, insieme ad Alessandro Di Silvestro, decideva di compiere l’impresa di tornare in vacanza nella sua terra in bicicletta. Ebbene, il percorso veniva compiuto in dieci giorni. Un’esperienza dura e faticosa ma all’arrivo l’affetto dei suoi cari e la gioia per aver fatto qualcosa di eccezionale lo ripagavano di tutto e facevano sentire un po’ meno la stanchezza. A luglio di quest’anno, esattamente domenica 7, l’amico Michele, anche lui appassionato di bici, ma a un livello superiore, ha deciso di partire per il Salento per abbracciare Federico e per ripetere la stessa impresa. Con un obiettivo, però: riuscirci in soli 4 giorni. Dopo tante fatiche, il percorso può dirsi completato perché nel primo pomeriggio di mercoledì 10 luglio Michele ha raggiunto Galatina accolto dalla famiglia di Federico. «È stata la grande amicizia con Federico che mi ha spinto a mettermi in sella e provare ad affrontare questa dura prova per arrivare in un territorio di cui ho sentito un gran bene e da cui mi aspetto tanto sia per le sue bellezze sia per la sua cucina» ha dichiarato Michele.


Un percorso complicato


L’impresa è condita da tanti aspetti non secondari. Tra cui il fatto che non è stato scelto il tragitto più semplice, cioè quello lungo la litoranea adriatica, ma quello interno e più complesso. «Ho iniziato il mio viaggio diviso in tappe affrontandone la prima che prevedeva Milano-Figline Valdarno, passando per il Passo della Futa, per un totale di 366 km percorsi. Il secondo giorno ho affrontato la nuova tappa, quella da Figline Valdarno porta a Porto San Giorgio, per un totale di 273 km. Il terzo giorno sono partito da Porto San Giorgio e ho raggiunto Trani percorrendo 350 altri km. Infine sono partito alla volta della quarta e ultima tappa con l’obiettivo di puntare verso Galatina, per un totale di 212 km. Alla fine ho contato 1201 km per essere precisi. Ho attraversato due volte gli Appennini, con un dislivello complessivo di 6970 metri». Un grande risultato sportivo dove la sfida con sé stessi e con i propri limiti è alla base, per cercare di migliorarsi e far bene. Ora Michele, finalmente nel Salento, può godersi per qualche ora la nostra amata terra, facendo il bagno e gustando le meraviglie culinarie per riprendersi dallo sforzo fisico non indifferente.

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