«È una grande gioia, un’emozione indescrivibile, siamo felicissimi!». Non sta più nella pelle Aziz Cheddira, papà di Walid, che ha seguito sul divano della sua casa a Loreto, città nativa dell’attaccante del Bari, l’annuncio della convocazione di suo figlio in Nazionale, con destinazione Qatar 2022.
Aziz, come ha reagito alla notizia?
«Non ci sono parole per descrivere la mia gioia. Subito dopo l’annuncio ho chiamato Walid e ci siamo fatti i complimenti. Ero perso nei pensieri e sopraffatto dall’emozione, proprio come mio figlio dall’altra parte del telefono. Siamo tutti contentissimi».
Dica la verità, quanto ci credeva alla convocazione di Walid ai Mondiali?
«Il calcio scorre nel sangue della nostra famiglia. È un traguardo frutto di grande impegno, serietà e lavoro. Complimenti anche al Bari, perché gli ha permesso di arrivare a questi livelli. Merito della società, del ds Polito, di Mignani e di tutto l’ambiente. Anche i tifosi gli hanno dato molta gioia e coraggio. Speriamo che il ragazzo oltre alla grande emozione porti con sé anche frutti e risultati positivi dal Qatar».
La chiamata è il risultato di un rendimento strepitoso con il Bari in avvio di stagione: 14 gol in 15 partite, se l’aspettava?
«Personalmente no, ma credevo nelle potenzialità di Walid. Per me non è stata una sorpresa. L’ho cresciuto e seguito sin da quando era bambino. Giorno dopo giorno ho visto i cambiamenti, il suo sviluppo e i miglioramenti che ha avuto. Cerchiamo di lavorare per dare sempre il massimo e migliorare nei punti deboli. Sapevo che prima o poi sarebbero arrivati i risultati e livelli alti».
Qual è stata la chiave?
«Quando uno ci crede e punta agli obiettivi i risultati arrivano».
Marocco in un girone di ferro con Belgio e Croazia, come va a finire?
«Il pallone è rotondo. Mai dire mai nel calcio. Il Marocco già nel 1986 ha reso ridicolo il Belgio. Anche con la Croazia ce la giochiamo, visto che possiamo contare su giocatori esperti, ma anche con un’età media inferiore. Sono sicuro che il Marocco potrà dire la sua».
E adesso il Bari come farà senza il suo migliore attaccante?
«Il Bari ce la fa anche senza Walid, perché possiede altri giocatori bravi, che sono prima di tutto uomini. Quando c’è il gruppo i risultati arrivano. Non è solo il singolo a fare la squadra».
Eppure in attacco segnano solo Cheddira e Antenucci…
«Se restano tutti uniti i risultati arriveranno. Ci sono anche Scheidler, Salcedo e Botta che potranno far bene. Con un pizzico di fortuna sono certo che riusciranno a sopperire alla sua assenza».
Come festeggerete?
«Ancora non abbiamo deciso nulla. Domani verremo a Bari per vedere la partita, così potremo salutare Walid prima che parta per il Mondiale. Poi faremo una bella cenetta in città. Sicuramente non mancherà un bel panzerotto. Chi sceglierà il posto? Senz’altro Walid».