Cerignola-Taranto: un punto ciascuno. Finisce senza reti il derby pugliese

Finisce senza reti il derby del “Monterisi” fra Audace Cerignola e Taranto, con gli ospiti che escono dal campo indubbiamente più felici, i rimpianti invece sono tutti dalla parte gialloblu.

Pazienza sorprende schierandosi a specchio degli avversari e operando diversi cambi fra i titolari: è 3-5-2 con coppia d’attacco Malcore-D’Andrea.

Capuano invece deve ovviare a numerose defezioni, formazione quasi obbligata con La Monica e Guida in avanti. Il primo tempo vede nettamente prevalere gli ofantini, già al 4’ un tirocross di D’Ausilio termina alto sulla traversa. Rischiano moltissimo gli jonici al 13’, quando Gaston Romano, nel tentativo di anticipare un attaccantein area, colpisce la traversa sfiorando l’autogol. Ruggiero calcia al 17’ trovando la deviazione in corner di un difensore, lo stesso calciatore protagonista al 37’: botta potente dai 25 metri, il pallone sibila accanto al palo alla destra di Vannucchi. Tutto arroccato a protezione della propria metà campo, il Taranto non riesce a farsi pericoloso dalle parti di Saracco, anzi sono i tifosi rossoblu a farsi notare con il lancio di almeno cinque petardi in campo, nell’area occupata dal portiere di casa. Ultima annotazione della prima frazione arriva nuovamente da Ruggiero, il cui colpo di testa su cross dalla sinistra di Sainz-Maza termina a lato. Sinistro fuori misura di Guida al 58’, chance per Russo al 64’ su radente di Sainz-Maza che attraversa tutta l’area di rigore: per il terzino è solo esterno della rete. La dea bendata non assiste l’Audace quando in ripartenza al minuto 70, D’Andrea con un tiro a giro coglie la seconda traversa della serata. Si apre poi il duello Malcore-Vannucchi, vinto in entrambe le circostanze dal portiere rossoblu: prima devia con il piede (71’), poi chiude bene sul primo palo (80’).

Terzo risultato utile consecutivo per il Cerignola, che avrebbe di certo meritato di più. Primo pareggio e primo punto esterno invece per un Taranto arcigno e a tenuta stagna, sorretto dai legni e dalle parate del suo estremo difensore.

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