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Calcio a 5 femminile, Bitonto pigliatutto: le “leonesse” rivincono la Coppa Italia

Genova si colora di neroverde. Quello del calcio a 5 femminile. Quello del Bitonto. Quello di una squadra che, da un anno esatto, sta dominando nella serie A del calcio a 5 in rosa. Dopo Bisceglie, allora, ecco la seconda Coppa Italia di fila per il dream team del presidente Silvano Intini, che allunga la…

Genova si colora di neroverde. Quello del calcio a 5 femminile. Quello del Bitonto. Quello di una squadra che, da un anno esatto, sta dominando nella serie A del calcio a 5 in rosa.

Dopo Bisceglie, allora, ecco la seconda Coppa Italia di fila per il dream team del presidente Silvano Intini, che allunga la striscia di presidente più vincente dello sport cittadino. E così, dopo Coppa Italia, Scudetto, Supercoppa italiana di un 2023 straripante, le leonesse indomabili portano a casa il primo trofeo del 2024 e la seconda coppa nazionale consecutiva. E che significa sempre più dittatura di una città che fino a pochi anni fa si interrogava su cosa fosse il calcio a 5 femminile.

Le campionesse d’Italia in carica si confermano nella kermesse ligure battendo 7-3 il Tikitaka e mettono in fila il quarto titolo consecutivo e si confermano bestia nera delle abruzzesi, sconfitte anche nella finale scudetto della passata stagione e, più in generale, per ben sei volte negli ultimi otto confronti. E, per celebrare una domenica bellissima, c’è da aggiungere che la 41enne Lucileia, doppietta ieri e soprattutto gol decisivo nella semifinale contro il Montesilvano di venerdì, si è portata a casa il premio di miglior calcettista del torneo (più la quinta Coppa Italia in bacheca) mentre Jozi Oliveira quello di miglior portiere.

Che partita è stata? Inizio al piccolo trotto per il Bitonto, ma che poi ha meritato con la qualità eccelsa del suo roster. È il destro di Vanin su punizione ad aprire le danze e gonfiare la rete per l’1-0 del Tikitaka, ma la squadra di mister Gianluca Marzuoli risponde con la stessa moneta perché non si scoraggia. E fa bene perché arrivano tre gol pesantissimi uno dietro l’altro: calcio piazzato di Renatinha e palla che si infila sotto la traversa, dritta per dritta. Match vivissimo, ma è al 17’ che il punteggio cambia con un doppio strappo neroverde: Alessia Grieco buca la rete su assist da capogiro di Lucileia in contropiede e 52 secondi più tardi Tampa cala il tris. Le vicecampionesse d’Italia sono stordite e si giocano (già) la carta del portiere di movimento, ma della mossa ne approfitta Lucilèia che recupera palla e centra la porta sguarnita dalla propria metà campo. Al cambio di campo è 1-4. Nella ripresa sono Vanin e compagne a tentare di fare la partita ma fino a metà tempo c’è solo da segnalare un palo clamoroso proprio della capitana neroverde ed è al decimo che le abruzzesi si portano sul 2-4. Ma è un fuoco di paglia, perché il portiere di movimento è una disgrazia per le ragazze giallorosse e sinonimo di reti per le neroverdi, che infatti gonfiano la rete per la quinta volta ancora con una indemoniata Lucileia, a cui fa seguito il tris abruzzese di Bettioli. Poi, negli ultimi minuti, a testimoniare una superiorità netta, c’è pure il sesto gol di Tampa (splendida la combinazione con la compagna di nazionale) e il settimo di Diana Santos.

Al fischio finale è goduria neroverde. Sotto gli occhi dei tanti bitontini ammassati in piazza Cavour a godersi lo spettacolo al maxischermo e del sindaco Francesco Paolo Ricci, volato direttamente a Genova. «Alla fine è successo per davvero – le parole di Silvano Intini – e lo abbiamo rifatto. Scriviamo ancora la storia e lo facciamo tutti quanti insieme».

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