L’11 luglio 1982 gli azzurri diventavano “Campioni del Mondo”, il giorno dopo nasceva il folle genio barese Antonio Cassano. Oggi, dopo una carriera memorabile con annessi “se” e “ma”, dopo il malore e la serenità raggiunta con l’attuale compagna di vita Carolina Marcialis, la continua viralità con le sue parole alla “Bobotv”, compie 42 anni.
“La meraviglia”
Il talento di Bari Vecchia Fantantonio è esploso nell’ormai lontano Bari-Inter del 18 dicembre 1999. Il “ragazzino” biancorosso aveva appena 17 anni ed insieme ad un altro baby talento, Enyinnaya (poi scomparso dai radar del calcio che conta) venne lanciato da Fascetti contro i nerazzurri dell’allora tecnico Marcello Lippi.
Dopo soli 7 minuti Enynnaya sblocca il match, facendo esplodere il boato dei 40mila del San Nicola. A pareggiare i conti, dopo pochi minuti, ci pensa Bobo Vieri. L’Inter vuole vincere a tutti i costi, così Lippi manda in campo anche Recoba e Baggio; ma al minuto 88 succede la magia. Cassano stoppa col tacco un lancio lungo di Perrotta dalla difesa, gela Blanc e Panucci e infila Ferron con un destro sul primo palo. Da questa meraviglia, inizia l’ascesa di Fantantonio.
La carriera
Dopo il Bari, Antonio viene acquistato dalla Roma, fresca vincitrice di scudetto, per 31 milioni nel lontano 2001, cifra spropositata per quei tempi. Resterà in giallorosso fino alla fine del 2005, vincendo la Supercoppa Italiana contro la Fiorentina pochi mesi dopo il suo approdo in giallorosso, dove totalizzò 161 presenze e 52 gol. Questi numeri convincono il Real Madrid, nel gennaio 2006, ad acquistarlo dai capitolini.
In Spagna, Cassano vinse LaLiga 2006/2007, ma furono 18 mesi complicati, totalizzò solo 19 presenze, complice la “Cassanata” di imitare Fabio Capello, allenatore dei blancos, e la decisione di metterlo fuori rosa. Sampdoria, Milan e il 29 ottobre 2011 Cassano accusa un malore. Bisognerà aspettare fino ad aprile 2022 per rivederlo nuovamente in campo, nel corso di Milan-Fiorentina. Poi è la volta dell’Inter, poi Parma, di nuovo Samp e, infine, Verona dove non disputerà neanche un minuto e prenderà la difficile decisione di appendere gli scarpini al chiodo.
Con gli azzurri, invece, Antonio inizia ad assaporare la maglia della Nazionale già in Under 21, dove colleziona 9 presenze segnando 3 reti. L’esordio con i grandi avviene il 12 novembre 2003 nel match perso 3-1 dall’Italia contro la Polonia: sua l’unica marcatura azzurra di serata. Successivamente, partecipa agli Europei 2004 ma non prenderà parte al Mondiale 2006 vinto dalla formazione di Lippi.
Rientra tra i convocati nel 2008, sotto la gestione Donadoni, salvo poi sparire dall’elenco dei convocati con il Lippi bis dopo l’amara eliminazione a Euro 2008. Nel 2010, torna a vestire la maglia azzurra sotto la gestione di Cesare Prandelli, con cui sfiorerà il trionfo agli Europei. Le ultime apparizioni risalgono al Mondiale 2014 in Brasile, dove l’Italia esce ai gironi. Gioca solo parte dei match con Costa Rica e Uruguay, senza però incidere. Saranno le ultime presenze con la maglia azzurra di Antonio Cassano, che chiude con 39 presenze e 10 gol.