Brindisi sull’orlo del baratro, Pinto: «Lesa l’immagine dell’intera città»

Il Brindisi Football club è sull’orlo del baratro e i suoi calciatori hanno minacciato azioni legali dato il mancato pagamento degli stipendi e anche la politica brindisina ha voluto dire la sua. Oreste Pinto, ex assessore allo Sport della scorsa amministrazione, dopo aver saputo dei punti di penalizzazione inflitti al Brindisi e della quasi totale assenza di fondi per il settore giovanile biancazzurro, ha attaccato duramente la famiglia Arigliano.

«Non bastava – iniziano così le sue dichiarazioni – aver costretto il settore giovanile a rinunciare alle gare in trasferta. Non era sufficiente aver subito quattro punti di penalizzazione per non aver versato imposte e contributi nei termini di legge. A dimostrazione di quanto sia vero il detto “sobbra la tigna la capu malata“ (non c’è mai fine al peggio ndr.), per il Brindisi Football Club, è arrivata anche la tegola della diffusione della nota per mano dei suoi stessi atleti.

I giocatori si sono rivolti all’Associazione Italiana Calciatori, hanno denunciato di non aver ricevuto gli stipendi ed hanno minacciato di adire le vie legali per ottenere quanto gli spetta. Diciamola tutta. Rappresenta una autentica vergona che, in un contesto professionistico, i giocatori non debbano ricevere regolarmente gli stipendi. Ancora più vergognoso – dice ancora Pinto – è che tutto ciò leda l’immagine dei tifosi e di una città intera. Dopo tanti sforzi finalizzati a portare in alto il nome di Brindisi attraverso istituzioni non prone ed un popolo appassionato ed attaccato ai propri valori ed alle proprie millenarie tradizioni, torneremo ad essere conosciuti come un’ambiente inaffidabile, da cui stare lontani perché da noi si rischia “il bidone”.

Personalmente sono solidale con i giocatori. Nessuno dovrebbe essere costretto a lottare per ricevere ciò che gli spetta di diritto». Pinto ha poi fatto un appello ad istituzioni e autorità. «Adesso è fondamentale – ha affermato – che le istituzioni sportive e le autorità competenti intervengano prontamente per risolvere questa situazione e garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori. Lungi da me fare politica in questo drammatico contesto in cui dovremmo essere tutti uniti per salvare il salvabile (qualora si possa farlo), ma è sotto gli occhi di tutti che, per tornaconto personale e della propria parte, più diqualcuno abbia sottovalutato una situazione che, ai più attenti osservatori, era prevedibile sin dallo scorso mese di luglio. E, oltre ai lavoratori – conclude Pinto – a pagarne le conseguenze saranno, come sempre, una città e una tifoseria che, anche quest’anno, hanno dimostrato di non meritare certi dilettantismi».

Una situazione surreale quella in cui versa il Brindisi, passato dall’essere il protagonista di un’eroica cavalcata verso la serie C a club poco appetibile a un passo dal fallimento. Una situazione che oltre a preoccupare la politica cittadina, preoccupa soprattutto i tifosi, che temono di ritrovarsi dinanzi all’ennesimo fallimento.

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