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Tennis, Binaghi: «Gli Internazionali di Roma unica manifestazione che non usa soldi pubblici»

Angelo Binaghi, presidente della Federazione italiana Tennis e Padel (Fitp), interviene a margine degli Stati Generali dello Sport – evento organizzato dal dipartimento Sport di Forza Italia – tornando a focalizzare l’attenzione sulla governance del Comitato olimpico nazionale italiano (Coni).

Al centro delle sue dichiarazioni, la critica al sistema di voto assembleare del Coni. Binaghi ha posto l’accento sulla sproporzione tra la rappresentanza di discipline sportive con un vasto numero di praticanti, come il calcio (1.200.000 tesserati), e quelle minori che esprimerebbero lo stesso peso elettorale (tre voti). Il presidente della Fitp auspica un intervento legislativo da parte del Parlamento per riformare tale sistema, condizione preliminare, a suo dire, per poter discutere di merito.

Binaghi ha inoltre espresso una visione critica sulla gestione passata e presente del Coni. Riferendosi implicitamente alla riforma che ha ridefinito i rapporti tra il governo e l’ente olimpico, ha affermato che l’attuale gestione è «partita dal ministero dello sport e ha raso al suolo il Coni».

In linea con il pensiero espresso in passato dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, Binaghi ha sottolineato come il valore di un dirigente si misuri nella differenza tra la situazione ereditata e quella lasciata, invitando a trarre le conclusioni.

Il numero uno del tennis italiano ha rivendicato i successi ottenuti dalla sua federazione, attribuiti principalmente al lavoro degli atleti, dei tecnici e, in parte, ai benefici derivanti dalla legge Giorgetti, definita «una manna dal cielo» per l’incremento dei finanziamenti allo sport. In contrapposizione, ha sollecitato a valutare l’operato del Coni in termini di riforme ed efficientamento del sistema, invitando a confrontarlo con quanto realizzato dalla Fitp.

Interrogato su una sua possibile candidatura alla presidenza del Coni, Binaghi ha escluso categoricamente tale scenario, definendolo «impossibile» in un sistema che considera «completamente sbagliato».

Infine, Binaghi ha posto l’accento sulla specificità degli Internazionali di Roma, definiti «l’unica manifestazione in Italia che non usa soldi pubblici», grazie alla capacità di attrarre capitali esteri. Ha evidenziato l’impatto economico positivo del torneo, con una raccolta di 615 milioni di euro nell’ultima edizione e un obiettivo di 750 milioni per l’anno in corso, auspicando che tale modello possa essere un esempio virtuoso anche per gli amministratori locali in termini di creazione di benessere attraverso eventi sportivi.

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