Basket, due americani per la Valtur Brindisi: nel mirino i giganti Ogden e Varnado

«Punteremo su due americani di livello». Questo il mantra che da settimane arriva da Contrada Masseriola, casa della New Basket Brindisi che, a giudicare dai rumors di mercato, sembra voler tener fede alla propria parola. Il pacchetto italiani è stato completato da Davide Buttiglione, giovanissima ala classe 2006. In molti hanno sollevato dei dubbi sulla forza del roster sino ad adesso creato.

Mark Odjen

Dubbi che probabilmente verrebbero spazzati via dall’arrivo di uno dei due “4” che Brindisi sta puntando: Jordon Varnado e Mark Ogden. Il nome del secondo già circola da giorni tra i tifosi di Valtur Brindisi. Ogden, ala grande/centro, è un classe ‘96 di nazionalità americana, alto ben 208 centimetri. Ha iniziato la sua carriera da pro a Tbilisi, in Georgia, dov’è restato due anni. Nel primo anno è andato vicino alla doppia doppia, nel secondo ci è riuscito chiudendo la stagione con 16.9 punti e 10.9 rimbalzi. Le sue prestazioni gli sono valse la chiamata dei College Park Skyhawks, in G-League. Poi ha giocato nella massima serie tedesca, polacca, israeliana e rumena, prima di approdare in A2 a Bologna, sponda Fortitudo, nella scorsa stagione. Con i bolognesi si è rivelato uno dei giocatori migliori del campionato, chiudendo la regular season con 15.9 punti, 8.3 rimbalzi e 1.9 assist di media.

Jordon Varnado

Varnado, invece, è un classe ‘97 alto 202 centimetri. La sua carriera è iniziata tra le fila di Egis Kormend, club militante nella massima serie ungherese, dove ha realizzato una media di 16.0 punti e 5.2 rimbalzi a partita. Poi si è trasferito in Polonia, dov’è riuscito a migliorare la media punti, salita a 17.2, e confermarsi a rimbalzo con 5.2 di media. Poi il trasferimento a Pistoia in A2 nel 2022, dove con i suoi 17 punti di media ha contribuito alla promozione dei biancorossi. La scorsa stagione in serie A ha realizzato 14 punti di media a partita. Entrambi sono finiti nel mirino della Valtur, che non vuole sbagliare colpo.riccardo celli

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