Bari: Zuzek-Vicari la nuova coppia in retroguardia

Grandi manovre nella difesa del Bari: l’arrivo dello sloveno Zuzek è destinato non solo ad offrire maggiori alternative a Mignani, ma, con ogni probabilità, a cambiare decisamente pelle alla retroguardia biancorossa. Il classe ’97, acquistato a titolo definitivo dal Koper per circa 300mila euro, porta con sé un bagaglio pieno di caratteristiche uniche in rosa. Doti che non somigliano per niente a soluzioni alternative, ma più che altro complementari al reparto arretrato. Rapidità, impostazione in fase offensiva, lancio a cambiare gioco o per le punte, frequenti inserimenti in area e, non di rado, anche gol. Senza trascurare le capacità di anticipo e ruba palloni, marchio di fabbrica di Zuzek.

Virtù che sembrano sposarsi perfettamente con quelle dell’altro arrivo in lista over della difesa, Francesco Vicari. Il centrale romano è stato appena recuperato dall’infortunio alla caviglia, accusato nella rifinitura del pre-gara di Coppa Italia contro il Verona, mettendosi subito in evidenza nella seconda giornata di Serie B con il Palermo. Contro i rosanero Mignani ha lanciato un segnale chiarissimo, spedendolo in campo al decimo del secondo tempo al posto di Terranova, ancora non al meglio della condizione e vittima di un piccolo fastidio muscolare. Il difensore di Mazara del Vallo ha abbandonato il campo a scopo precauzionale per evitare possibili guai.

Sono poi altri due gli indizi che lasciano ipotizzare lo scenario per il futuro. Uno di natura economica, l’altro legato alla carta di identità. Zuzek e Vicari sono per ora due degli unici tre innesti over effettuati dal ds Polito. In attesa di novità per l’attacco, rappresentano gli investimenti maggiori della società per la Serie B. Per lo sloveno e per l’ex Spal il Bari ha sborsato circa 600mila euro. Anche i termini contrattuali indicano quanto il club di Luigi De Laurentiis creda in entrambi i giocatori: biennale con rinnovo automatico in caso di promozione in A nelle prossime due stagioni per Vicari; triennale per Zuzek.

Tutto tranne che un dettaglio poi la questione anagrafica: in due colpi l’età complessiva dei centrali biancorossi si è abbassata di circa 20 anni, passando da 74 (anni complessivi di Di Cesare e Terranova) a 53. I 25 anni dello sloveno e i 28 del centrale romano sulla carta potranno offrire maggiori garanzie sul piano fisico nell’ottica di una stagione lunga e molto difficile.

Il capitano

Merita comunque un discorso a parte Di Cesare. A dispetto delle sue 39 primavere, il capitano del Bari si è presentato con una forma più che positiva, dimostrando di essere il più in palla della difesa. Non un caso che nelle prime quattro gare ufficiali, due di Coppa Italia, altrettante di campionato, l’ex Parma abbia sempre iniziato da titolare. Morale della favola: il «nuovo» è promettente, piace, dà maggiore «freschezza», ma bisognerà fare i conti con il «vecchio», e soprattutto con il valore e con la professionalità di chi porta la fascia al braccio.

Per il futuro coloro che rischiano di non trovare spazio sono Gigliotti e Bosisio. Il francese ha disputato finora solo uno scampolo di partita a Verona, sostituendo Di Cesare nel secondo tempo. Per il resto, nelle altre tre gare, nonostante l’infortunio di Vicari, il centrale transalpino non ha mai visto il campo. Il Bari non metterà alla porta il giocatore. Più probabile che sia lo stesso Gigliotti a fare delle valutazioni, anche rispetto a proposte che lo riguarderanno. Diversa la situazione del 20enne ex Primavera del Milan. Il giocatore, pur non dispiacendo a Mignani, sembra destinato a partire in prestito per evitare di vivere un campionato ai margini.

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