Bari, tra multiproprietà e mercato: i De Laurentiis tentano l’appello. Intanto i biancorossi si guardano attorno: piace Benedetti

Oggi nuovo round dell’iter giudiziario intrapreso dalla famiglia De Laurentiis contro la modifica delle norme sulla multiproprietà.

Appuntamento in mattinata alla Corte Federale d’Appello della FIGC dove è prevista l’udienza per discutere il ricorso presentato da Aurelio e Luigi De Laurentiis, in qualità di amministratori di Napoli e Bari. Si tratta del secondo grado di giudizio dopo la bocciatura il mese scorso da parte del Tribunale Federale. Nel mirino c’è il «nuovo» art. 16 bis delle NOIF approvato lo scorso 30 settembre dal consiglio federale che sancisce «il divieto di qualsiasi partecipazione societaria in più di un club professionistico con l’obbligo di tempestiva dismissione, a pena di decadenza dell’affiliazione». Tra i punti più controversi c’è anche il termine di due anni fissato dalla FIGC: «Per i casi esistenti, attraverso una disciplina transitoria, si è dato tempo per la dismissione entro l’inizio della stagione 2024/2025». Dopo la vicenda della Salernitana, conclusa in modo positivo a fine 2021, non senza fibrillazioni, con la cessione da Lotito, già patron della Lazio, a Danilo Iervolino, sono due i casi ancora in essere nel calcio italiano: Napoli e Bari, gestiti dalla Filmauro dei De Laurentiis, e Verona e Mantova, club che fanno capo a Maurizio Setti, presidente dei gialloblu e socio di maggioranza dei veneti. Aurelio e Luigi De Laurentiis, patrocinati dall’avvocato Mattia Grassani, puntano ad annullare la delibera varata dall’organo esecutivo della FIGC «riportando in vita» le vecchia norma che vietava la multiproprietà solo nel caso i club gestiti dalla stessa società militassero nella medesima categoria.

Capitolo mercato

Il taccuino di Polito resta concentrato sui giovani: strategia societaria per puntare a costruire una base solida per il futuro, ma anche questione di necessità in virtù delle regole per la composizione delle liste in Serie B. Tutti i club saranno «costretti» a tesserare non più di 18 giocatori over 24. Tra i diversi profili seguiti con interesse dal direttore sportivo del Bari c’è Leonardo Benedetti, centrocampista classe 2000 di proprietà della Sampdoria. Il giocatore, nativo di La Spezia, nell’ultimo anno ha militato nell’Imolese, girone B di Serie C. Benedetti, cresciuto nelle giovanili dei blucerchiati e dello Spezia, è una mezzala di gamba, di grande fisicità, molto adatta al calcio moderno, brava negli inserimenti in area, con il vizio del gol: cinque le realizzazioni nell’ultimo torneo on 35 presenze. Per ora non c’è trattativa. Il nome del 22enne stuzzica l’appetito di Polito che da tempo segue il giovane spezzino. Sul giocatore ci sono gli occhi di diversi club di Serie B.

Il profilo di Benedetti è simile a quello di Alessandro Mallamo che resta una delle priorità di Polito. L’accordo per la conferma del prestito c’è già, ma l’obiettivo del ds campano è strappare una formula che guardi al futuro e permetta al club biancorosso di poter investire sul centrocampista atalantino tra i migliori dell’ultimo torneo di C. Tra i giovani, ma non Under c’è Cheddira. Entro il 30 giugno il Bari può esercitare il diritto di riscatto sul cartellino dell’attaccante di proprietà del Parma al prezzo di circa 750 mila euro, cifra ritenuta non adeguata dai biancorossi. Il club emiliano sembra abbia abbassato il prezzo, ma le parti per ora sono ancora lontane.

Boom del videogame

In attesa del calcio giocato tra i tifosi impazza SSC Bari Soccer Tap, il primo videogioco per cellulari della società biancorossa. In solo una settimana dopo il lancio ufficiale sono oltre 3500 i download della app ispirata allo storico Subbuteo e testata da 100 fortunati «supervisori». Nei prossimi mesi si preannunciano novità per rendere ancora più accattivante il gioco.

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