Bari, per De Laurentiis resta il nodo del direttore sportivo. E ora il club valuta di nominare un Ad

Prendere coscienza degli errori e tentare di ripartire con una nuova consapevolezza ed un piano, sportivo e manageriale, che permetta di voltare pagina dopo una stagione maledetta. Con questo spirito da oggi in casa Bari si inizieranno a scaldare lentamente i motori per mettere a punto la “macchina” da iscrivere al prossimo campionato di Serie B.

Gli step

Quando sono trascorsi ormai quattro giorni dalla vittoria dei playout contro la Ternana il popolo biancorosso aspetta ancora di conoscere le prime decisioni, che necessariamente si concentreranno sulla gestione tecnica. Il ds Ciro Polito, legato al club biancorosso fino a giugno 2025, ha le ore contate. L’annata disastrosa appena conclusa, salvo colpi di scena, dovrebbe risultare fatale per il manager napoletano, che dunque si congederà dal capoluogo pugliese al termine di un triennio in chiaroscuro. Il bilancio è di una promozione in Serie B conquistata al primo colpo, una finale playoff persa a 2’ dalla fine e una salvezza raggiunta sul filo di lana grazie ad un’insperata vittoria contro la Ternana. Data la natura del rapporto tra il presidente Luigi De Laurentiis e Polito, contraddistinto da un legame solido e all’insegna della fiducia, seppur messo a dura a prova negli ultimi mesi, è facile immaginare come le parti riusciranno a trovare il giusto compromesso per sancire il divorzio.

Il dopo Polito

La società biancorossa è orientata a puntare su un profilo che risulti espressione di autorevolezza, competenza, credibilità e che possa contare anche sulla fiducia della piazza, ponendosi come figura di garante. Negli ultimi giorni sono diversi i nomi che circolano. L’ex Guido Angelozzi potrebbe essere più di un’idea. Se si andasse verso un ritorno il dirigente siciliano verrebbe seguito a Bari anche da Piero Doronzo, suo fido braccio destro anche durante l’ultima avventura a Frosinone. Al momento sembrano più defilate altre ipotesi.

Cresce l’organigramma?

L’assenza di una figura al livello intermedio tra la presidenza e la direzione sportiva si è rivelata uno dei talloni d’Achille della SSC Bari nell’ultima stagione. Se da un lato l’attuale assetto dirigenziale non ha risentito di scossoni nel primo fortunato biennio della gestione Polito, anche per effetto di risultati positivi sul piano sportivo, la crisi dell’ultimo anno ha portato alla scoperto, ineluttabilmente, i limiti di un anello da sempre abbastanza debole. La situazione è oggetto di attenta valutazione da parte dei vertici societari. In vista del prossimo futuro non è affatto da escludere l’inserimento di un amministratore delegato, che possa anche alleggerire lavoro e inevitabili pressioni, concentrati totalmente su Luigi De Laurentiis e sul direttore sportivo.

La comunicazione

L’indirizzo potrebbe sfociare in un approccio diametralmente opposto, o quasi, rispetto a quello del presente e del recente passato. La sensazione è che la società biancorossa sia (finalmente) consapevole dell’inopportunità di insistere su una linea troppo “istituzionale”, che ha finito inevitabilmente per accentuare le distanze e le crepe con una fetta consistente della piazza. Tra le ipotesi c’è quella di un coinvolgimento maggiore e con più frequenza, sul piano dialettico, dei vertici societari (e in questo la figura di un a.d. sarebbe preziosa). La finalità permetterebbe di accogliere la domanda sempre molto forte di un dialogo costante con la città, da sempre affamata di notizie all’insegna della verità, chiarezza e della correttezza sull’andamento societario e sportivo.

De Laurentiis lavora

L’amministratore unico del Bari in settimana sarà impegnato in una serie di appuntamenti con lo staff societario per mettere a punto le strategie della nuova stagione. Sul tavolo diversi temi: dalla comunicazione al marketing, passando per il prossimo ritiro. La preparazione estiva, salvo sorprese, si terrà ancora a Roccaraso, sulla base di un accordo verbale “in essere” con le istituzioni locali della cittadina abruzzese.

Scenari societari. Nulla è da escludere: dall’avvicinamento di potenziali investitori italiani o stranieri all’ingresso di soci. Tuttavia al momento non sembrano esserci all’orizzonte possibili stravolgimenti dell’attuale compagine societaria. Negli ultimi mesi sarebbero stati diversi i contatti, ma niente che sia sfociato in offerte concrete per l’acquisizione del Bari.

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