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Bari, obiettivi cambiati. Polito fa dietrofront: «In A l’anno prossimo»

«Abbiamo gettato le basi affinché l’anno prossimo il Bari possa tornare in serie A». La settimana del big match contro il Venezia, in programma sabato al San Nicola, alle 14, si è aperta con un annuncio a sorpresa di Ciro Polito. Un proclama scoppiettante, ma proiettato solo al futuro. Nel corso di una lunga intervista…
Foto: Tess Lapedota per Passione Bari Radio Selene

«Abbiamo gettato le basi affinché l’anno prossimo il Bari possa tornare in serie A». La settimana del big match contro il Venezia, in programma sabato al San Nicola, alle 14, si è aperta con un annuncio a sorpresa di Ciro Polito. Un proclama scoppiettante, ma proiettato solo al futuro. Nel corso di una lunga intervista concessa a Radio Bari, il direttore sportivo del club biancorosso, tracciando un primo bilancio della gestione tecnica affidata a Pasquale Marino dopo l’esonero di Mignani, ha ridimensionato le ambizioni di chi sperava, dopo il complicatissimo avvio in campionato del Bari, in una seconda parte di stagione tutta “fuoco e fiamme” per ritentare l’assalto alla promozione.

La convinzione di Polito. «Non rinnego niente di questa squadra. Voi pesate sempre le parole in un certo modo», la stoccata rivolgendosi alla stampa. Nel mirino del ds ci sono ancora le critiche piovute addosso sul valore assegnato al nuovo Bari in sede di conferenza post calciomercato, quando aveva definito la nuova squadra «più forte di quella dello scorso anno». «Lo penso ancora e lo dicono i fatti. Aramu in B ha sempre fatto gol e vinto campionati: questo vorrà dire che sulla carta la squadra fosse più forte di quelli che erano degli sconosciuti? Non è che faccio le analisi del sangue quando prendo i calciatori. Altrove fanno i fenomeni di turno e a Bari scompaiono», ha aggiunto circa il rendimento generale dei nuovi, anche per gli effetti della «pressione». «Non è il Cheddira che ti sposta gli equilibri, ma diventare squadra, avere un gruppo forte. Eppure non è detto che si ottenga lo stesso risultato. È sempre il terreno verde il giudice».

Un anno di transizione. «L’anno scorso abbiamo detto che in tre anni avremmo portato il Bari in serie A: da questo gruppo si formerà la squadra che dovrà puntare a fare un campionato di vertice». Tutto perfetto dal punto di vista dell’onestà intellettuale, se non fosse che con queste parole Polito abbia messo l’etichetta di “anno di transizione” su una stagione nata con l’obiettivo di per sé già poco esaltante dell’accesso ai playoff (fissato dal presidente De Laurentiis), e caratterizzata da un fortissimo calo di entusiasmo. Sembrano lontanissimi i tempi della versione più battagliera dell’ex portiere della Juve Stabia, che solo cinque mesi fa, alla vigilia dei playoff, caricava tutto l’ambiente spiegando di voler puntare al massimo obiettivo con la forza di «un carro armato, perché nella vita voglio solo migliorare».

Il bagno di umiltà. Possono essere diverse le cause della giravolta di Polito sulle ambizioni. La rivoluzione estiva, che ha privato il Bari della sua ex ossatura vincente, il rendimento negativo di diversi calciatori scelti per sostituire i vecchi “top player” e l’avvio molto complicato hanno portato probabilmente a prendere atto di una situazione che per la verità era alla luce del sole già alle 20 del 1 settembre, dopo un’estate fatta di grande caos e poca chiarezza.

Spiragli di luce. Se l’appuntamento con la A è rimandato, per lo meno a parole, il giudizio sul Bari di Marino è invece lusinghiero. «La squadra è in grossa crescita. C’è tanto da lavorare, il mister lo sa. Stiamo cercando giorno dopo giorno di diventare più squadra. Si sta reagendo bene. L’importante è cercare di restare sempre aggrappati lì», ha spiegato Polito in riferimento all’importanza di non allontanarsi dal treno delle prime della classe.

Le strategie di mercato. Alla luce delle dichiarazioni di cui sopra, non c’è da attendersi un gennaio “bollente” a Milano. Secondo Polito la priorità sarà individuare un centrale di centrocampo che possa sostituire Maiello (infortunato). Per il resto sarà l’evoluzione tattica a dettare le scelte. Si farà una punta centrale se si proseguisse con il 3-5-2. In caso di passaggio al 4-3-3 si punterà sugli esterni. «Siamo sempre vigili, ma gennaio è un mercato balordo. Ora pensiamo alle gare che ci separano dalla pausa natalizia».

L’analisi sui singoli. Mano tesa ad Aramu: «Confido che possa avere l’opportunità di dimostrare il calciatore che è. Siamo qui per dargli tutto il supporto». Promosso anche Brenno: «Per me è forte. Un portiere internazionale, ha dimostrato una grande personalità. Lasciamolo lavorare tranquillo».

Il futuro, Bari a vita. «Sto talmente bene che non vorrei mai andare via. Non se ne parla neanche», ha spiegato Polito, dicendosi indifferente alle critiche. «So che qualcuno non è contento. La città è grande, e sembra che per essere amato si debba vincere tutte le partite. Di questo mi dispiace, io ci metto sempre la faccia. Stare qui è un orgoglio e un onore, vado avanti per la mia strada».

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