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Bari, missione equilibrio. Domani il test della verità con la Feralpisalò

Diventare la miglior difesa e il miglior attacco, cercando di garantire equilibrio nelle due fasi di gioco. È la missione avviata da Beppe Iachini per far rinascere il Bari. Le prime scelte varate dal tecnico biancorosso vanno proprio nella direzione già cara all’ex allenatore dei pugliesi Michele Mignani, confermata anche nella prima parte della stagione,…

Diventare la miglior difesa e il miglior attacco, cercando di garantire equilibrio nelle due fasi di gioco. È la missione avviata da Beppe Iachini per far rinascere il Bari. Le prime scelte varate dal tecnico biancorosso vanno proprio nella direzione già cara all’ex allenatore dei pugliesi Michele Mignani, confermata anche nella prima parte della stagione, prima del suo esonero. Il ritorno al 4-3-1-2 è il segno più chiaro ed evidente del “nuovo” progetto tattico. Un indirizzo che potrà essere suscettibile di variazioni con il passare delle settimane, magari quando la squadra avrà raggiunto un livello di affidabilità tale da provare qualche azzardo.

La filosofia di Iachini
Per ora l’obiettivo prioritario è puntare tutto su «atteggiamento, intensità e compattezza». «Mi piace sempre valutare le caratteristiche dei miei calciatori. A Chievo ho vinto con il 4-3-3, alla Sampdoria con il 4-3-1-2, a Brescia con il 3-5-2, a Palermo con il 3-4-1-2 e 4-3-1-2». L’idea dunque è di un assetto dinamico, ha fatto intendere Iachini dopo il successo con il Lecco. La strategia è puntare sull’imprevedibilità, tenendo stretti i reparti. «A prescindere che giochiamo con due punte o con un trequartista più due punte (Sibilli, Menez, Puscas, ndr) voglio che gli interni vadano tra le linee a fare il trequarti. Sono movimenti imprevedibili, che danno noia agli avversarsi. Se lo facciamo bene, se siamo pronti e se miglioriamo anche nell’aggressione dell’avversario, avremo ancora più margini per accorciare la difesa e fare meno strada».

Feralpisalò test verità
Il match in programma domani alle 14, sul prato dello stadio “San Nicola”, è l’esame ideale per misurare la crescita del Bari, in parte già apprezzata in occasione del debutto di Iachini sulla panchina della formazione pugliese sabato scorso. La gara di andata contro i “Leoni” del Garda resta a tutt’oggi il manifesto dell’equilibrio volatile mostrato dai biancorossi in campionato. Avanti di due gol grazie alle firme di Nasti e Sibilli, la squadra allora allenata da Marino fu vittima di un terribile tracollo nella ripresa, subendo rimonta e sorpasso in 22 minuti. Alla sfortunata autorete di Valerio Di Cesare seguirono poi i centri di Zennaro e Sau, maturati al culmine di un forcing asfissiante, approfittando di un blackout del Bari senza precedenti, per durata e gravità, sul piano del gioco e dell’atteggiamento. Ad evitare la sconfitta fu Achik, entrato in campo da un minuto, bravo e freddo ad inquadrare la porta trasformando in oro un pallone sporco arrivato in area di rigore. Fu questo il primo vero campanello d’allarme, poi purtroppo suonato più volte durante la gestione Marino, chiusa con una differenza reti di -5, per effetto dei 20 gol subiti in 14 gare a fronte dei 15 realizzati.

Il team di Zaffaroni da playoff
Lo dicono i numeri. Nelle ultime dieci partite la formazione lombarda ha conquistato ben 14 punti, gli stessi del Venezia, frutto di 4 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte. Battute anche una corazzata come la Cremonese e la Sampdoria, a Marassi. Ko anche il Catanzaro e il Lecco. La Feralpisalò sarebbe sesta in classifica per rendimento totalizzato nelle ultime dieci gare, con due punti in più del Bari, 13esimo nella speciale graduatoria che prende in esame lo stato di forma degli ultimi due mesi e mezzo.

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