Bari, metà squadra è da sostituire: sirene di mercato per Caprile e Cheddira

Tentare di costruire un Bari «con voglia e ambizioni». L’obiettivo fissato ieri dal presidente Luigi De Laurentiis, attraverso una lettera ai tifosi pubblicata sui social network, dovrà fare i conti con una squadra che quasi per metà è in fase di smobilitazione. Non è un mistero che in vista della prossima stagione sportiva sarà quindi necessario un processo di forte rinnovamento, in considerazione di una rosa che potrebbe perdere ben 12 giocatori, tra tesserati con contratto in scadenza e a fine prestito.

Il 30 giugno verranno risolti i vincoli con Antenucci, Botta, Ceter, Galano, Mazzotta, Molina, Pucino e Sarri. Spera più degli altri Antenucci, che dalla prossima stagione diventerà giocatore bandiera, non occupando un posto in lista over. Torneranno nei club titolari dei loro cartellini tre pezzi da 90 come Folorunsho (Napoli), Benedetti (Sampdoria) ed Esposito (Inter). Il direttore sportivo Ciro Polito, intervenendo ai microfoni di Sportitalia, ha chiuso le porte ad una possibile conferma dell’attaccante di Castellammare di Stabia, protagonista della seconda parte di stagione, con 4 gol in 11 presenze. «Non ci sono le basi per la permanenza di Esposito», l’annuncio.

Stesso percorso per Mallamo, in direzione Atalanta. Sarà poi da valutare la situazione di Valerio Di Cesare, forte di un altro anno di contratto, ma entrato nel suo 41esimo anno di età.

Tema delicato sarà quello delle sirene di mercato, già pronte a suonare per Caprile e Cheddira, impegnati rispettivamente con la Nazionale Under 21 all’Europeo di categoria e con la selezione del Marocco. La sensazione è che sarà quasi impossibile trattenere entrambi, soprattutto l’estremo difensore veronese, rivelazione assoluta della stagione.

Sedici i calciatori che si presenteranno nel ritiro che scatterà a metà luglio: oltre a quelli appena citati, il portiere Frattali; i difensori Dorval, Di Cesare, Vicari, Zuzek, Matino, Bosisio e Ricci; i centrocampisti Maita, Maiello, Bellomo, Benali; gli attaccanti Scheidler e Morachioli. Una situazione che porterà necessariamente ad una rivoluzione sul mercato, soprattutto per i reparti di centrocampo e attacco. Molte delle scelte poi dipenderanno anche dalla conferma o meno del tecnico Mignani, sul quale pende un grande punto interrogativo.

Strappalacrime intanto il messaggio pubblicato su Instagram dall’attaccante Mirco Antenucci. L’uomo dei rigori calciati e segnati in pieno recupero e spesso decisivi, come l’ultimo trasformato nella finale di andata playoff contro il Cagliari. «Quattro anni fa quando sono arrivato a Bari era questo che immaginavo nella mia testa: uno stadio strapieno di tifosi e una squadra che lotta per andare in serie A. Passione, amore, attesa, rabbia, delusione, quello che abbiamo provato tutti insieme domenica sera. Siamo arrivati ad un passo dal paradiso, quello che merita Bari e che meritavamo noi. Ci abbiamo provato fino alla fine, ma bisogna accettare il risultato del campo e la sconfitta. Ma l’unione con la città e i tifosi, il percorso straordinario di squadra nessuno ce lo può portare via. Vedere mia moglie e le mie bimbe piangere, i miei compagni distrutti saranno delle cicatrici che mi porterò dentro per sempre, ma mi porterò dentro soprattutto l’orgoglio di averci provato con tutte le nostre forze».

L’attaccante 38enne, che ha chiuso la stagione con 10 reti in 35 partite, 9 in campionato, non ha nascosto i suoi dubbi su un futuro più che mai incerto. «Ora non so cosa succederà, quale sarà il mio futuro, ma intanto voglio dire grazie a tutte le persone che hanno creduto in me e che mi hanno sempre sostenuto e anche a chi mi ha criticato dandomi la possibilità di crescere ancora di più e di sfidarmi sempre. “Non rinnegare mai a te stesso ciò per cui hai combattuto”. La sconfitta non rende ingiusta una causa. Forza Bari sempre».

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