Bari, Longo mette in guardia: «Gara ostica, i playoff? Ci lavoro giorno e notte»

«Rispettiamo il Cittadella, una squadra ostica, che non muore mai e che ha vinto tre volte in trasferta. Per vincere dovremo fare una partita importante». Moreno Longo non si fida affatto della classifica deficitaria dei veneti. Ieri, alla vigilia della gara, il tecnico piemontese ha lanciato un messaggio inequivocabile affinché il suo Bari non dia per scontata una partita sulla carta più che abbordabile. «Servirà metterci il piglio giusto, pareggiando le stesse caratteristiche degli avversari, intensità e aggressività sulle seconde palle. Solo così potrà venire fuori la nostra qualità».

I dubbi

L’allenatore della squadra pugliese non ha sconfessato la ‘tradizione’ che lo vede sempre abbottonato sulla formazione, nemmeno in tema delle sostituzioni di Benali (squalificato) e di Vicari (infortunato). «A parte gli assenti sono tutti disponibili al 100%. Speriamo di fare le scelte giuste», l’auspicio di Longo in riferimento agli uomini da mandare in campo e al sistema di gioco.

La sosta e il tabù “San Nicola”

«Quando si riprende c’è sempre un punto interrogativo. Spero di ritrovare la squadra che ha chiuso in modo vincente la partita a Salerno», il pensiero di Longo. Non è un pensiero che assilla il tecnico, nonostante una sola vittoria conquistata in 7 partite casalinghe: «La nostra volontà è vincere più partite possibili davanti al nostro pubblico. Ma non deve diventare un’ossessione», ha spiegato ancora, ricordando come i punti conquistati fuori casa abbiano lo stesso peso».

L’obiettivo

La caccia è al 12esimo risultato utile consecutivo. Longo non vuol sentire parlare di record, tantomeno di paragoni ‘arditi’ con la scia positiva di Conte nel 2009, pari a 16. «Sono numeri. Non ci sono da fare paragoni, in maniera assoluta. In quel caso stiamo parlando di un Bari dal livello altissimo, che vinse il campionato. Noi dobbiamo solo pensare al nostro percorso, che è fatto di programmazione e crescita, cercando di essere sempre umili e lavorare duro per trovare continuità».

Ancora una volta il classe ’76 ha smontato le tesi di chi lo vorrebbe su una lunghezza d’onda diversa da quella del presidente De Laurentiis: «All’interno del Bari c’è unità d’intenti. Inutile tentare di capire se Longo sia contro il presidente. Ribadisco che non sono arrivato a Bari per vivacchiare, sono un ambizioso. Lavoro giorno e notte per centrare i playoff. Sono un nostro sogno per il quale lavoreremo duramente. I complimenti? Mi piacerebbe riceverli alla fine. Sono quelli che contano, perché solo alla fine si vedrà la bontà del nostro lavoro».

Sul capitolo programmazione idee cristalline: «Sono sereno, vedo la volontà della società di voler costruire mattone dopo mattone. Mi piacerebbe portare avanti questo progetto. La programmazione sia sempre fondamentale».

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