SEZIONI
SEZIONI
Bari
Sfoglia il giornale di oggiAbbonati

Bari, la crisi di risultati svuota il “San Nicola”: in un anno persi oltre 50mila tifosi

Segnali di allarme non solo dal campo in casa Bari. L’avvio complicato in campionato della squadra biancorossa, sfociato nella crisi tecnica chiusa con l’avvicendamento in panchina tra Mignani e Marino, si è tradotto in un’emorragia di tifosi, che al momento sembra inarrestabile. Il saldo negativo. Dopo le prime cinque partite disputate allo stadio San Nicola…

Segnali di allarme non solo dal campo in casa Bari. L’avvio complicato in campionato della squadra biancorossa, sfociato nella crisi tecnica chiusa con l’avvicendamento in panchina tra Mignani e Marino, si è tradotto in un’emorragia di tifosi, che al momento sembra inarrestabile.

Il saldo negativo. Dopo le prime cinque partite disputate allo stadio San Nicola si contano ben 50.551 spettatori in meno rispetto all’affluenza dello scorso campionato nello stesso periodo preso in esame. Si tratta di un crollo verticale che va ad accentuarsi con il passare delle giornate. In poco più di due mesi si è passati da circa 23mila presenze, registrate al debutto in campionato contro il Palermo (18 agosto), alle 15.176 unità messe a referto in occasione dell’ultima gara casalinga contro il Modena. Basti pensare che un anno fa, alla 5a giornata (Bari-Ternana), fu registrato il primo record stagionale pari a 38.800 spettatori. L’andamento lento del Bari nei primi 10 turni di serie B, che hanno lasciato in dote solo una vittoria, 8 pareggi (dei quali 5 in casa) e una sconfitta, è stato rispecchiato da un costante calo dell’affluenza, fino ad un -7.635 presenze tra la prima e la quinta gara interna. Impressionante anche il calo della media spettatori tra la stagione 22/23 e quella che vede il Bari oggi 14esimo in classifica: lo stadio San Nicola, nel giro di un anno, ha perso circa 10.500 spettatori, passando da una media di 29.500 presenze a 19.447. Ed è questo il dato più allarmante, che evidenzia come il pubblico barese, al netto del cosiddetto zoccolo duro composto dai soliti 12-15mila tifosi, stia manifestando una fortissima disaffezione nei confronti della squadra biancorossa.

La frattura tra piazza e proprietà. Il tema appare paradossale in considerazione dell’entusiasmo irrefrenabile che aveva caratterizzato l’intera scorsa stagione, fino ad arrivare alle oltre 110mila presenze totali registrate al San Nicola per la semifinale e la finale playoff. Sono stati sufficienti 4 mesi per trasformare piccole crepe, figlie di un malcontento riconducibile alle note ambiguità sulla multiproprietà, da sempre latente ma nascosto dal buon andamento sportivo, in vere e proprie voragini. Il presente segna una spaccatura evidente tra una buona fetta della tifoseria barese, soprattutto da parte di quella organizzata, e la presidenza De Laurentiis. Anche in questo caso il fenomeno è andato in crescendo durante la prima parte della stagione. Il culmine si è raggiunto durante i primi 15 minuti di Bari-Modena caratterizzati dallo sciopero del tifo in Curva Nord. Gli “ultras” hanno lasciato vuoti gli spalti del settore centrale, affidando ad uno striscione il loro pensiero rivolto esclusivamente alla proprietà del club pugliese: “SSC: vi meritereste questo!” Si tratta del terzo striscione dopo quelli esibiti nelle gare interne con Cittadella e Como, che avevano messo nel mirino l’operato societario, i dubbi sulla programmazione e il calciomercato. Una situazione che ha evocato i lunghi periodi di contestazione nei confronti dell’ex presidente Vincenzo Matarrese, allora accompagnati anche da diserzioni e qualche intemperanza. Dopo il primo quarto d’ora del match contro gli emiliani, il settore si è poi ripopolato e i tifosi hanno ricominciato come sempre a sostenere il Bari, senza però lesinare cori inequivocabili indirizzati alla società, in realtà già scanditi durante la stagione, come “meritiamo di più”, “noi vogliamo un grande Bari” e soprattutto “noi non siamo napoletani”, con chiaro riferimento alla doppia gestione societaria tra SSC Napoli ed SSC Bari.

I motivi della crisi del tifo. Su tutti le incognite riguardanti il futuro. I tifosi lamentano chiarezza sui programmi societari, ritenendo la multiproprietà ormai un freno alle ambizioni della piazza. Nel mirino anche la gestione del mercato e il budget dedicato alla campagna acquisti. Quindi la scarsa trasparenza sulle cessioni al Napoli di Caprile e Cheddira, soprattutto dal punto di vista delle ricadute economiche per le casse del Bari (ad oggi non si conoscono ancora le cifre dei due trasferimenti). Il malcontento colpisce anche il ds Ciro Polito, il cui gradimento in termini di consenso è ai minimi storici, a causa di un calciomercato giudicato da molti tifosi non all’altezza, nonostante le poche risorse disponibili. C’è poi un fattore che senza dubbio ha alimentato il malcontento: la quasi totale assenza sul piano della comunicazione dell’amministratore unico della Ssc Bari, Luigi De Laurentiis. Il presidente manca in sala stampa dallo scorso 13 luglio, giorno antecedente la partenza verso il ritiro estivo di Roccaraso.

Spettatori nelle prime 5 partite del campionato 2023-2024:

  • Bari-Palermo 0-0, 22.811
  • Bari-Cittadella 1-1, 22.440
  • Bari-Catanzaro 2-2, 20.431
  • Bari-Como 1-1, 16.377
  • Bari-Modena 1-1, 15.176 (8.809 abbonati)
  • Totale: 97.235
  • Saldo negativo rispetto al 2022/2023: 50.551

ARGOMENTI

bari
calcio
serie b
sport
stadio san nicola

CORRELATI

string(0) ""

Lascia un commento

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!