Il punto su campionato e obiettivi, tra mercato e qualche mea culpa: Michele Mignani, ospite di Telebari, come si conviene al termine di ogni “quadrimestre” ha tracciato un bilancio dopo la prima parte di stagione, chiusa dal suo Bari in quarta posizione, a quota 30 punti. Come il centrale difensivo Vicari, anche il tecnico genovese confida di replicare il rendimento dell’andata, provando ad alzare l’asticella: «Bisogna sempre avere ambizione, ma fare 60 punti da matricola in B, a fine campionato, non sarebbe male».
Gennaio non è solo tempo di verifiche, ma anche di calciomercato. Tema spinoso per ogni allenatore, condizionato nell’analisi dalla naturale e legittima difesa del gruppo: «Credo che questa squadra abbia dimostrato di potersela giocare alla pari con tutti. È chiaro che ogni squadra è migliorabile. Sono convinto delle qualità di chi ho a disposizione. Restiamo consapevoli che non c’è bisogno di stravolgere il gruppo».
A turbare un po’ la serenità dell’allenatore c’è la dolorosa, ma inevitabile, questione delle scelte, che nel girone di andata ha fatto da terreno fertile per alcuni addii che stanno maturando. Su tutti quello di D’Errico, croce e delizia del Bari, ma anche di Mignani: «Nessuno lo ha mandato via, è chiaro che ogni calciatore vorrebbe avere più spazio. Chi non lo ha trovato ha chiesto di andare. Quando un giocatore parte c’è sempre dispiacere, anche a livello personale, perché forse non ce l’ho fatta a tirar fuori dal ragazzo tutto quello che aveva», ha ammesso con estrema onestà intellettuale l’allenatore, rimproverandosi la gestione del centrocampista. Dichiarazione che oggi spiega meglio anche alcuni momenti di frizione che hanno caratterizzato il rapporto tra tecnico e giocatore durante l’ultimo anno e mezzo in biancorosso.
Pur non entrando nel merito del lavoro di Polito, Mignani ha però un messaggio per il Ds: «Credo che ci vogliano due soluzioni per ruolo per affrontare il girone di ritorno. C’è sana competizione in squadra, e in diversi periodi della stagione servono giocatori in forma».
Dall’ex Modena plauso a Caprile e Cheddira, spiegando di aver trovato l’italo marocchino «con la stessa fame e voglia di prima». Quindi testa al Parma, senza il timore di incognite post sosta: «È una squadra giovane, forte e con tanta qualità. Mi aspetto un ruolino di marcia diverso nel girone di ritorno. Per affrontarli devi stare al 120 per cento e spero che loro non lo siano. Noi però non abbiamo paura».
Infine parole al miele per Bari e per i baresi: «È una soddisfazione e un orgoglio essere qui. Allenare una squadra con questo seguito è un’emozione incredibile».