Da un lato la rabbia, mista ad amarezza, per non aver raccolto, ancora una volta, quanto sarebbe stato meritato, accompagnata dalla certezza di essere stati di nuovo defraudati. Dall’altro la consapevolezza di un’altra prestazione convincente, all’insegna del carattere, della compattezza e della maturità. Sentimenti decisamente contrastanti per il Bari dopo il pareggio esterno contro la Cremonese, appuntamento che ha confermato i segnali positivi lanciati dai biancorossi nelle ultime 5 partite. La gara disputata allo “Zini”, nonostante il magro bottino di un solo punto, ha lasciato in eredità l’ennesimo solido mattoncino, utile al percorso di costruzione intrapreso dalla squadra allenata da luglio da Moreno Longo. A fare da contraltare i tanti, troppi rimpianti che fanno da sfondo alle prime otto gare del nuovo campionato di Serie B, non soltanto a causa delle numerose, nonché inique, decisioni arbitrali e del VAR, che hanno penalizzato «oltremodo» (citando direttamente il tecnico) la classifica.
Le statistiche
Bello, ma purtroppo attardato in 12esima posizione, stesso piazzamento che occupava dopo i primi 8 turni dello scorso campionato. È il paradosso che fa masticare amaro il Bari, ripiombato nella parte destra della graduatoria per effetto dei due pareggi consecutivi con Cosenza e Cremonese. Alla vigilia della seconda sosta del torneo cadetto, i “Galletti” si ritrovano con 10 punti (uno in più rispetto al 2023), frutto di 2 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte, con un gap di 6 lunghezze dal piazzamento che vale la promozione diretta. A un solo passo invece la griglia playoff, mentre la forbice dalla terza e quarta posizione è rispettivamente di 5 e 4 punti. Se i numeri in classifica non sono poi così dissimili da quelli di un anno fa, a fare la differenza nel confronto con la precedente gestione tecnica è senza dubbio il ‘valore’ dei punti e soprattutto delle prestazioni del Bari targato Longo, espressione di un’identità di squadra sempre più marcata.
I punti persi
In copertina finiscono gli ultimi 180 minuti, decisi in modo insindacabile dalle controverse decisioni del VAR e dei direttori di gara. C’è poco da recriminare in termini di prestazioni offerte considerando il peso specifico di almeno due episodi: il rigore netto non concesso contro la Cremonese, quando mancavano 3 minuti al 90’, e la severa espulsione di Lella nel penultimo match con il Cosenza, che ha costretto i biancorossi a giocare in inferiorità numerica quasi tutto il secondo tempo. Fatti che oltre a provocare il duro sfogo di Moreno Longo a margine della gara di Cremona hanno indotto i vertici societari a bussare ai piani alti della Lega di Serie B, scegliendo dunque la strada istituzionale per far valere le proprie ragioni. Rimpianti anche per il pareggio esterno con la Sampdoria, quando il Bari, pur mettendo alle corde i padroni di casa, non è riuscito a capitalizzare l’uomo in più per ben 75 minuti. Era la quarta giornata, quella della svolta. È il dato più sorprendente che alimenta i ‘se’ e i ‘ma’: considerando il rendimento delle ultime 5 partite il Bari è in quinta posizione, alle spalle di Pisa (12 punti), Spezia (11), Brescia (10) e Sassuolo (10). Dal match disputato contro i blucerchiati il 31 agosto, i biancorossi risultano imbattuti: 9 i punti raccolti, frutto di 2 vittorie e 3 pareggi, con 7 gol segnati e 2 subiti. Decisivi più fattori: in primis gli innesti dei titolari Falletti e Lella, arrivati nelle ultime ore di calciomercato, garantendo maggiore qualità e sostanza alla manovra. Cruciale anche la transizione al 3-5-2, modulo che ha permesso al Bari di raggiungere il giusto equilibrio nelle due fasi di gioco.