Bari, De Laurentiis rassicura Longo sul mercato. L’allenatore: «I calciatori arriveranno»

Un ritiro in salita, ma non certo a causa dei 1236 metri di altitudine. Il lavoro del Bari a Roccaraso prosegue con intensità, disponibilità e concentrazione, ma purtroppo in un contesto ancora pieno zeppo di incognite. Fattori che stanno inevitabilmente alimentando il malcontento di una piazza già ferita, delusa e infuriata non solo per l’esito e la gestione dello scorso campionato, ma anche a causa dell’assenza di prospettive per il futuro.

Déjà vu del 2023

È doveroso stigmatizzarlo: le premesse all’alba della nuova stagione sportiva e soprattutto del ritiro in Abruzzo dovevano essere ben diverse rispetto ai segnali per nulla confortanti che invece sono stati lanciati dopo i primi 18 giorni di calciomercato. L’allenatore Moreno Longo per il momento è costretto ad accontentarsi del materiale umano a disposizione, che certamente è lontanissimo dalla sua idea di squadra. Un anno fa a Roccaraso Mignani e il suo staff dovettero farsi bastare Nasti, Faggi e Menez, gli unici tre volti nuovi visti in Alto Sangro. Elementi che, uniti ad un colpevole ritardo sul mercato, trasformarono 365 giorni fa la preparazione in Abruzzo in un’allegra gita in montagna, fatta più di giornate libere, risate e goliardia tra compagni, che di lavoro propedeutico all’avvio del campionato, provocando ineluttabilmente conseguenze disastrose sul piano sportivo, previste con largo anticipo da addetti ai lavori, stampa e tifosi.

Le difficoltà di Longo

Il tecnico torinese, ad un mese dal suo approdo nel capoluogo pugliese, sta facendo i conti con una realtà diametralmente opposta ai piani concordati con la società. Preoccupano soprattutto i tempi di allestimento della nuova rosa. Le «pretese» dei giocatori «importanti» corteggiati dal ds Magalini, la «concorrenza», ma anche una capacità di spesa per ora insufficiente al fine di perfezionare, in questa fase, gli obiettivi di mercato hanno inevitabilmente rallentato, e non poco, la costruzione della squadra. Ad oggi il gruppo al lavoro a Roccaraso non coincide nemmeno con il 50% dei potenziali futuri titolari. Per il momento l’affondo ha riguardato solo promettenti giovani alternative: i centrocampisti esterni Favasuli e Oliveri, il difensore Obaretin e i trequartisti Sgarbi e Manzari. Troppo poco per consentire a Longo di imbastire un lavoro che risulti funzionale ed efficace nell’ottica di presentarsi preparati ai nastri di partenza. Non è certo un caso che il tecnico stia continuando ad avere una dialettica accesa con la proprietà, proprio per scongiurare il rischio di un’altra falsa partenza, che, dopo il clamoroso disastro di un anno fa, avrebbe davvero dell’incredibile. «Il confronto con il presidente è a 360 gradi, è giusto che sia così per il bene del Bari. La sua presenza ci serve per costruire e rinforzare insieme la squadra. Si è fatta qualche parola di troppo sulla nostra chiacchierata e questo mi fa sorridere. Voglio tranquillizzare tutti. Ho avuto rassicurazioni sull’arrivo dei nuovi calciatori, devo avere pazienza». Longo ci sta mettendo testa e cuore. Ora tocca alla società dare le giuste risposte. Un remake del film horror 2023 sarebbe da censura.

Sfumano gli obiettivi

Dopo il portiere Pigliacelli, finito al Catanzaro insieme al trequartista Compagnon, la punta centrale Mendes, acquistata dal Modena, e Coda diventato della Sampdoria, il Bari è rimasto con il cerino in mano anche per De Luca. Il 26enne centravanti blucerchiato ha trovato l’accordo con la Cremonese. Affare da 1,5 milioni di euro. Il ds Magalini dovrà quindi virare su altri profili per l’attacco. Curto va al Cesena.

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