Sfoglia il giornale di oggi
SEZIONI
SEZIONI
Accedi
Registrati
Bari
Sfoglia il giornale di oggi Abbonati

Bari, crisi di Natale per i biancorossi: smarrite identità e condizione atletica

‘Mamma ho perso l’identità’. È il titolo del nuovo ‘film di Natale’ prodotto da Luigi De Laurentiis, diretto da Moreno Longo, con il contributo tecnico di Giuseppe Magalini e Valerio Di Cesare, interpretato da un Bari che ha letteralmente smarrito se stesso. Non certo da nomination agli Oscar, ma molto efficace, la colonna sonora scandita…

‘Mamma ho perso l’identità’. È il titolo del nuovo ‘film di Natale’ prodotto da Luigi De Laurentiis, diretto da Moreno Longo, con il contributo tecnico di Giuseppe Magalini e Valerio Di Cesare, interpretato da un Bari che ha letteralmente smarrito se stesso. Non certo da nomination agli Oscar, ma molto efficace, la colonna sonora scandita dai fischi del pubblico pagante al “San Nicola”, capace di togliere il volume a ‘Last Christmas’, a margine del ko di misura subito contro il Sudtirol, ex fanalino di coda della Serie B. Il panettone avrà un retrogusto amaro per la squadra biancorossa, piombata in una crisi, solo cristallizzata dal sesto blitz messo a segno in carriera da Fabrizio Castori nel capoluogo pugliese, preceduta da segnali piuttosto chiari già da qualche settimana.

L’analisi dell’involuzione

Due sconfitte consecutive, zero gol, nessuna chiara occasione da rete creata. Le statistiche impietose degli ultimi 180’ rappresentano solo la punta dell’iceberg. Sotto il pelo dell’acqua si nasconde in realtà una zavorra ben più profonda e solida, a tratti preoccupante, visti gli ‘alert’ lanciati dalla formazione pugliese già nella cornice dei 14 risultati utili consecutivi.

La prestazione contro gli altoatesini, probabilmente la peggiore della stagione, ha confermato come l’uscita a vuoto sul campo del Pisa sia stata provocata soprattutto dai demeriti del Bari, piuttosto che dallo strapotere, comunque evidente, dei toscani. I primi indizi dell’involuzione, sul piano del gioco e della condizione fisica, erano emersi sin dalla fortunata spedizione a Salerno e poi confermati nelle tre partite successive contro Cittadella, Brescia e Cesena.

Non ingannino le vittorie conquistate contro campani, veneti e romagnoli, maturate soprattutto grazie all’inedita capacità dei biancorossi di coniugare cinismo con solidità. Gli scricchiolii si erano palesati nei secondi tempi delle gare con Salernitana e Cittadella e negli avvii shock delle partite contro Brescia e Cesena, quest’ultime due risolte dai lampi finalizzati da Dorval, utili per pareggiare contro le Rondinelle e battere i bianconeri di Mignani. Altro segnale preoccupante è poi l’imbarazzo sulle palle inattive, tornato a essere un problema, come accaduto a inizio campionato.

Sul ‘banco degli imputati’ stavolta finiscono tutti, titolari e non, allenatore compreso. Il costante utilizzo del cosiddetto blocco di 14 calciatori se da una parte ha permesso al Bari di consolidare la propria identità, dall’altra ha disperso una grande quantità di energie, scaricando le pile dei titolari e probabilmente deresponsabilizzando gli uomini di una panchina già fragile.

L’effetto si è tradotto nel calo fisico e di rendimento dei cosiddetti leader tecnici e nell’evanescente contributo delle seconde linee, ormai limite cronico del Bari. Irriconoscibile Vicari, chiaramente penalizzato dal mese di stop per infortunio, in debito d’ossigeno super Benali, uomo manifesto del ‘blocco squadra’, ancora attardati sul piano della brillantezza, anche in questo caso per i postumi di guai muscolari, Oliveri, Falletti, Sibilli e Lasagna.

“Coraggio” insostenibile

La volontà di Longo di insistere su tre attaccanti (un trequartista e due punte), per tentare di compiere un comprensibile salto di qualità, purtroppo sta facendo i conti con la fase di appannamento degli uomini della batteria offensiva (non segnano da quattro partite) e con la loro difficoltà sul piano atletico. Come accaduto a Pisa, anche contro il Sudtirol il Bari ha sofferto la corsa e l’aggressività degli avversari, soprattutto a centrocampo, dove spesso la formazione pugliese si è trovata in inferiorità numerica, anche per effetto del sostegno insufficiente da parte degli attaccanti. Gli ultimi appuntamenti del 2024 contro Palermo e Spezia faranno da termometro per misurare la febbre dei biancorossi, risultando utili per individuare una possibile ‘terapia d’urto a gennaio’.

ARGOMENTI

bari
calcio
de laurentiis
di cesare
longo
magalini
ssc bari

CORRELATI

Sport","include_children":"true"}],"signature":"c4abad1ced9830efc16d8fa3827ba39e","user_id":1,"time":1730895210,"useQueryEditor":true,"post_type":"post","post__in":[399829,399796,399175],"paged":1}" data-page="1" data-max-pages="1">
array(3) {
  [0]=>
  int(399829)
  [1]=>
  int(399796)
  [2]=>
  int(399175)
}

Lascia un commento

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!