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Bari, col Palermo segnali positivi per il futuro

Carattere e idee. Tutto un altro Bari quello visto all’opera nella prima di campionato contro il Palermo, per lo meno fino al 45esimo, rispetto alla squadra che aveva perso malamente 0-3 solo sette giorni fa al San Nicola con il Parma. Decisivi gli innesti dal primo minuto di Brenno, Maiello, Sibilli e Diaw, ma anche…

Carattere e idee. Tutto un altro Bari quello visto all’opera nella prima di campionato contro il Palermo, per lo meno fino al 45esimo, rispetto alla squadra che aveva perso malamente 0-3 solo sette giorni fa al San Nicola con il Parma. Decisivi gli innesti dal primo minuto di Brenno, Maiello, Sibilli e Diaw, ma anche un approccio convincente e molto più volitivo. Nel complesso sono positivi i segnali lanciati dal Bari in formato campionato, in attesa che Polito completi il suo lavoro sul mercato. Il tridente funziona. Verticalizzazioni, scambi ravvicinati, uno, due di prima, movimenti incrociati.

I primi 15 minuti del match contro i siciliani hanno messo in mostra le potenzialità dell’assetto offensivo nuovo di zecca assemblato dal direttore sportivo Ciro Polito. Sibilli, già in evidenza nell’ultima mezz’ora di Coppa Italia, ha confermato la sua utilità nel lavoro alle spalle delle punte, dialogando quasi a memoria con il tandem formato da Nasti e Diaw, abbinando alla corsa anche tecnica e potenza. Sfortunato l’attaccante arrivato dal Monza, in prestito con diritto di riscatto (in caso di promozione), uscito a causa di un problema muscolare dopo solo un quarto d’ora. Fino a quel momento aveva fatto sfoggio della sua capacità di lavorare tra le linee e di dare ampiezza al gioco del Bari, attaccando in modo impeccabile la profondità. Molto bene anche Nasti nel saper leggere con grande attenzione la fase d’attacco, muovendosi in modo assolutamente armonioso con i suoi compagni di reparto. Manca ancora un po’ di precisione negli ultimi metri per l’attaccante del Milan. Le novità a centrocampo. Maiello imprescindibile, Benali mezzala.

Sono le due mosse varate da Mignani. Scelte che hanno pagato in termini di efficacia in entrambe le fasi di gioco. Le geometrie disegnate in mezzo al campo dal centrale ex Frosinone restano per il momento una prerogativa solo di Maiello. Quando c’è è tutta un’altra storia. La speranza è che il tecnico genovese riesca a trovare il giusto equilibrio in caso di assenza del numero 17, per non ricalcare i limiti palesati già nella passata stagione quando mancava il 31enne di Acerra. Un’altra versione rispetto a quella di Coppa offerta da Benali, forse più a suo agio nei panni di interno, piuttosto che di mediano. Cattiveria, corsa, qualità. Doti rimaste inespresse contro il Parma, e non solo. È questa la strada giusta per guadagnare spazio in squadra.

Brenno, esordio col brivido. Stava per calare il gelo sul San Nicola al secondo giro di lancetta del primo tempo, quando sul tiro di Vasic l’estremo difensore brasiliano, forse tradito dall’emozione dell’esordio, si è lasciato sfuggire il pallone, poi afferrato solo dopo una parabola fortunata sul palo, senza che la sfera varcasse la linea di porta. Un episodio che a molti presenti ha ricordato la papera di Pagliuca nella finale di Usa ’94 persa dall’Italia contro il Brasile. Come per l’ex numero uno azzurro anche Brenno ha “benedetto” il legno. Maturo e apprezzabile l’incoraggiamento di Valerio Di Cesare e dei circa 23mila tifosi che hanno popolato gli spalti. Il nuovo portiere del Bari è stato poi bravo a non farsi condizionare dall’infortunio, ritrovando la concentrazione giusta per garantire sicurezza tra i pali.

Edjouma indecifrabile. Circa 15’ in campo nel suo battesimo nel campionato di Serie B con la maglia del Bari. Pochi, soprattutto a causa di un ingresso in campo nel momento più difficile della partita, quando i biancorossi pativano la doppia inferiorità numerica. Maturi, inesperti. Un ossimoro utile ad analizzare le prove di Maita e Di Cesare, entrambi espulsi per due ingenuità più che evitabili. Il primo protagonista di un intervento killer a centrocampo, il secondo di un’ammonizione subita per proteste proprio in occasione del rosso sventolato al numero 4. Una sanzione pagata poi per la trattenuta ai danni di Brunori costata il calcio di rigore fallito da Di Mariano.

Dorval, la freccia si accende. Più passa il tempo, e soprattutto le partite giocate, più il franco algerino mostra evidenti segni di crescita. Imprendibile nelle accelerazioni, ha offerto il suo contributo anche in fase di non possesso. La sensazione è che l’anno appena iniziato sarà molto diverso per il piccolo funambolo biancorosso.

Scheidler ancora rimandato. Entrato in avvio al posto di Diaw è rimasto in campo 70’ palesando ancora limiti sul piano tecnico e delle scelte in attacco. Due potenziali cazzotti verso la porta di Pigliacelli sono stati trasformati dal francese in carezze.

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