Il San Nicola si è fatto bello per la Serie B, ma resta ancora troppo «ostile» per il Bari: se da una parte la classifica sorride ai biancorossi dopo sei turni di campionato, dall’altra bisogna fare i conti con un trend molto più amaro per quanto concerne il rendimento casalingo. La squadra di Mignani sarebbe in «zona rossa» per punti guadagnati tra le cosiddette mura amiche. Solo due, frutto dei pareggi, peraltro molto sofferti, con Palermo e Spal. Un dato che pone il Bari in quartultima posizione nella graduatoria dedicata al bottino interno conquistato dalle venti formazioni partecipanti alla Serie B. Va però precisato un aspetto, tutt’altro che trascurabile: i biancorossi, insieme al Cosenza, risentono del numero limitato di gare disputate in casa, rispetto a chi invece guida la speciale graduatoria. Due soli incontri, a fronte dei tre già affrontati da 17 squadre, comprese Reggina, Frosinone e Brescia, finora a punteggio pieno dopo le prime tre gare interne. Squadre che a differenza del Bari, come dimostra lo loro classifica generale, hanno mantenuto un rendimento più costante sia fuori, sia in casa. Per il momento a fare la differenza per i pugliesi è proprio il ruolino di marcia esterno, che consente al club di Luigi De Laurentiis non solo di porsi in quarta posizione generale, ma anche di essere saldamente al comando della classifica relativa ai punti guadagnati in trasferta: ben 10 su 12 disponibili, frutto di tre vittorie (consecutive) e un pareggio. Reggina, Genoa e Brescia, «seconde», sono staccate di quattro lunghezze a quota 6. Anche in questo caso il dato risente di una gara in meno disputata rispetto alle quattro che hanno già visto impegnato il Bari lontano dal capoluogo pugliese.
L’appuntamento, certo non semplice, contro il Brescia capolista è dunque l’occasione per rompere un mini tabù e stampare il primo sorriso pieno al San Nicola. L’obiettivo, al di là del temibile avversario, non appare impossibile da raggiungere. Al contrario. Il campionato dei biancorossi ha mostrato in modo chiaro una crescita costante sia sul piano del gioco, sia dell’equilibrio tra le due fasi. Aspetto quest’ultimo che in avvio di stagione aveva lasciato un po’ a desiderare, con la conseguenza di lasciare qua e là punti per strada. In particolare proprio nelle due sfide casalinghe. Sia con il Palermo, sia con la Spal il Bari è stato punito in modo forse fin troppo severo. Nel primo caso per un errore individuale in fase di disimpegno di Maita, che ha dato vita ad una ripartenza letale; nel secondo, proprio dopo l’uscita del 28enne messinese. Un’assenza che nella ripresa ha provocato uno stravolgimento degli equilibri a centrocampo, permettendo alla Spal di guadagnare pericolosamente metri e creare le condizioni per recuperare il doppio svantaggio in una manciata di minuti. Episodi che insieme alle difficoltà palesate dal Bari anche a Parma e Perugia, e in parte nella gara con il Palermo, hanno indotto Mignani ad apportare una serie di accorgimenti per assicurare maggiore solidità all’intera fase difensiva. In particolare nel coinvolgimento dei centrocampisti nel lavoro di copertura e sostegno ai centrali difensivi. Mosse che hanno pagato soprattutto nelle ultime due uscite, chiuse non solo con altrettante vittorie, ma anche con i primi due clean sheet stagionali. Istantanee di un Bari che ha saputo con umiltà correggere i suoi difetti.
La sfida contro la squadra di Clotet rappresenta dunque un altro piccolo esame per mettere alla prova il percorso di maturazione dei biancorossi.
