Bari, Cangiano si presenta: «Mi ha voluto Polito, è ora di ripagare la sua fiducia»

«C’è il rammarico per non aver vinto, ma la prestazione c’è stata. Siamo sulla strada giusta. Andiamo avanti con la massima concentrazione»: dinamico in campo, più moderato ed equilibrato davanti ai microfoni. È Gianmarco Cangiano, attaccante biancorosso, arrivato in prestito dal Bologna, tra i volti nuovi del primo Bari di stagione. Pronti, via il 20enne napoletano ha già collezionato tre presenze tra Coppa Italia e campionato. Titolare a Verona, impiegato a gara in corso con Parma e Palermo, per un totale di 93 minuti giocati.

Uno dei jolly dell’attacco di Mignani: esterno, suo ruolo naturale, seconda punta, all’occorrenza disponibile anche alle spalle delle punte. «Mi sento più a mio agio quando parto da esterno a sinistra – ha ammesso il classe 2001- sono cresciuto facendo quel ruolo, ma non ho problemi a giocare altrove, decide il mister», ha raccontato affidandosi alla diplomazia. La partenza sbarazzina del Bari in fase offensiva ha reso entusiasta Cangiano: «Il nostro gioco, con palla a terra e attaccanti che si scambiano, mi piace molto. Spero che si continui così».

Bravo ad inserirsi, a saltare l’uomo, a non dare punti di riferimento alle difese avversarie. Tra le sue doti migliori non spicca, almeno finora, il gol. Rapporto a dir la verità complicato con la porta per il ragazzo cresciuto nelle giovanili della Roma. Solo un centro, ai tempi di Ascoli due anni fa, in 34 presenze complessive in Serie B. «Spero di migliorare, vorrei farne il più possibile», ha ammesso Cangiano, soffermandosi sull’importanza della tappa di Bari in carriera: «Questo per me è un anno importante. Spero di aiutare la squadra e di sfruttare le mie occasioni per ripagare la fiducia che mi è stata data».

Il riferimento è al direttore sportivo Ciro Polito, regista dell’operazione che ha portato il 20enne campano dal Bologna al Bari in prestito con diritto di riscatto e controriscatto per il club emiliano. Il ds biancorosso ha paragonato Cangiano al neo attaccante del Napoli Raspadori: «Sono felice di questo, mi assomiglia per caratteristiche», ha raccontato con un pizzico di malizia. «Ho ringraziato il Direttore perché mi ha dato molta fiducia. Mi conosce bene. C’è un buon feeling con lui. Sin da Ascoli mi ha aiutato a crescere e migliorare. Già da gennaio mi aveva fatto capire che aveva interesse. Ora è il momento di ripagarlo».

A dispetto della giovane età, il curriculum vitae di Cangiano racconta di una carriera vissuta in piazze che profumano di calcio: nato a Napoli, ha seguito le orme di papà Salvatore, ex giocatore con esperienza in C e D, fino al suo approdo al Palestrina, nel Lazio: «Per questo ci siamo trasferiti a Roma», la ricostruzione del classe 2001. Quindi la chiamata di Bruno Conti che ha cambiato la vita del piccolo Gianmarco, dando il via alla trafila nelle giovanili della Roma, fino all’approdo nella Primavera giallorossa e alla convocazione in prima squadra da parte di Di Francesco. «Così è cominciato tutto», ha rivelato l’attaccante biancorosso, sottolineando l’importanza dell’amicizia con l’ex campione del mondo Daniele De Rossi nel ruolo di chioccia durante l’esperienza nella capitale. Menzione speciale per il ds Walter Sabatini, ex dirigente e consulente di mercato della Roma: «Ha avuto un ruolo importantissimo nella mia vita, perché mi ha voluto fortemente al Bologna. Gli devo tanto. È una delle persone più interessanti nel mondo del calcio che abbia conosciuto. Mi ha insegnato moltissimo».

Tanti gli stimoli nel Bari. Non è un mistero che Polito sia a caccia di un centravanti. Ma l’arrivo di una punta non sembra spaventare Cangiano: «Ogni acquisto può essere importante. Per ora credo che abbiamo dimostrato che la squadra c’è ed è pronta. Attaccanti bravi ci sono. Aspettiamo i nuovi per accoglierli al meglio».

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