Bari, battere la Ternana e sfatare il tabù trasferta per non sprofondare in Serie C

Come fa una squadra che non vince dal 29 ottobre, oltre 200 giorni fa, a tornare al successo nella gara più importante della stagione? Un interrogativo che si pongono i tifosi del Bari che da quella trasferta vittoriosa in quel di Brescia hanno assistito a disfatte una dopo l’altra. Da quel match dell’undicesima giornata i biancorossi non sono più riusciti a vincere lontano dalle mura amiche, ma adesso dovranno obbligatoriamente farlo giovedì sera in casa della Ternana, nella finale di ritorno dei playout. Ogni altro risultato vorrebbe dire retrocessione in serie C, così come avvenne ben 20 anni fa contro il Venezia. I numeri non sono di conforto, ma evidenziano qualora ce ne fosse ulteriormente bisogno che quella che aspetta Di Cesare e soci sia una vera e propria impresa.

I numeri del Bari in trasferta

Con la miseria di 14 punti in 19 uscite lontano dalla Puglia, il Bari si attesta come penultima squadra della Serie B per rendimento in trasferta. Un’antitesi netta con quanto avveniva lo scorso campionato, con la squadra di Mignani che volava alla larga del ‘San Nicola’. I biancorossi riuscirono addirittura ad eguagliare il record di Conte di 10 successi in trasferta, chiudendo l’anno con il miglior bottino esterno della cadetteria, al pari della capolista Frosinone (35 punti). La realtà di quest’anno parla, invece, di tante umiliazioni in trasferta, con solo la matricola Lecco che ha fatto peggio del Bari con 12 punti. I pugliesi hanno totalizzato soltanto 2 vittorie (quella citata col Brescia e il successo a Cremona alla seconda giornata), 8 pareggi e ben 9 sconfitte. Sono appena 17 le reti segnate (terzo peggior attacco esterno del campionato), 30 quelle incassate. Occorre, dunque, superare i propri limiti e sfoderare la migliore prestazione stagionale contro una Ternana in grande forma, ma che al ‘Liberati’ si è dimostrata un avversario non insormontabile.

I numeri della Ternana in casa

Guardando la classifica e la storia del campionato appena concluso, la squadra di Breda è la classica compagine da trasferta (tredicesimo posto in B per rendimento esterno). La rincorsa playout è partita dalla vittoria a sorpresa allo ‘Zini’ di Cremona. A tale successo è seguito il buon pari di Brescia e la clamorosa debacle di Bolzano per 4-3, con gli umbri però in 10 per oltre mezzora. La vittoria, poi, all’ultima giornata di B in casa della Feralpisalò è valsa la matematica conquista dei playout. Al ‘Liberati’, però, le cose vanno peggio. La Ternana vanta 22 punti, frutto di 5 vittorie, 7 pareggi e 7 sconfitte. Nel proprio impianto Casasola e compagni hanno messo a segno appena 16 gol, incassandone altrettanti. Numeri che dimostrano dei problemi in fase offensiva, ma anche una buona fase difensiva su cui spicca il portiere Iannarilli, autore di numerosi interventi miracolosi che hanno portato punti pesanti (vedasi le gare interne col Lecco e Modena finite 0-0, ma ai punti di marca ospite). Gli umbri, poi, possono giocare su due risultati su tre, un dettaglio che nella storia dei playout ha la sua incidenza.

La storia dei playout dice Ternana

Guardando al passato, a partire dalla prima edizione degli spareggi salvezza in cadetteria, solamente due volte la squadra che ha pareggiato la gara d’andata in casa ha poi conquistato la salvezza. Il primo precedente riguarda la stagione 2008/09 quando l’Ancona, dopo aver impattato per 1-1 nella gara casalinga contro il Rimini, andò a vincere in Romagna conquistando la permanenza in B. La stessa cosa avvenne nella stagione successiva, l’annata 2009/10. Il Padova, nella gara d’andata, ottenne un misero 0-0 casalingo contro la Triestina salvo poi vincere in maniera roboante per 0-3 fuori casa. Tuttavia, molto spesso è capitato l’esatto contrario: ben 4 volte la squadra in posizione di vantaggio ha ottenuto la salvezza dopo un pareggio in trasferta. Insomma, il Bari ha il 33% di probabilità di retrocedere. La fortuna, questa volta, è che in campo non vanno i numeri.

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