Torna in A2, dopo un un anno in serie A e diverse partecipazioni anche nei decenni precedenti, il Circolo schermistico dauno di Foggia. Ai recenti campionati italiani assoluti e a squadre della massima serie il Circolo con le proprie compagini sia maschile che femminile è retrocesso nella seconda categoria italiana più importante di scherma. Il quartetto foggiano è uscito sconfitto dal primo play out contro Lucca per 39-45. Il maestro Mirko Buenza non drammatizza affatto partendo dalla consapevolezza della forza e tradizione di questo sport nel capoluogo.
Qual è il suo commento dopo questo risultato negativo?
«Parlare di una retrocessione è sempre, ovviamente, brutto. In realtà i ragazzi hanno combattuto sino all’ultimo punto, hanno provato a salvarsi».
Soprattutto, Cicchetti che ha cercato di risollevare il punteggio nel finale di gara. Vero?
«Un po’ come tutti anche negli assalti precedenti, si sono sostenuti tanto come squadra. E, quindi, siamo molto contenti di questo. Affrontare la serie A1 non è semplice, il Dauno ci mancava da tantissimi anni, forse era da più di dieci anni che non militava nella serie maggiore. Difficile mantenere la categoria. Ci sono squadre molto attrezzate».
Lucca era davvero più forte?
«Diciamo che Foggia, Lucca e Livorno erano tre squadre che si equivalevano. Lì è una questione di punti, noi siamo stati in vantaggio per tanto tempo con Lucca. Da metà gara abbiamo subito il rientro degli avversari e non siamo riusciti a mantenere il vantaggio. Loro avevano a disposizione Sbragia, un ex atleta forte che era nei carabinieri. Per tanti anni aveva fatto coppe del mondo, assoluti, ecc. Uno, insomma, con tanta esperienza».
Neanche a dirlo, ritenterete il ritorno in A1. Come si fa e come ci si organizza per questo obiettivo?
«L’anno prossimo in serie A2, sicuramente, ritenteremo la risalita; è un campionato a parte dove si disputano le gare a squadre per qualificarsi nelle serie maggiori. Nella sciabola sono previsti campionati fino alla B2. Di solito queste gare di A2 sono fissate nel mese di maggio di ogni anno in un’unica data».
Stesso discorso vale anche in campo femminile?
«Per le donne non abbiamo potuto presentare la squadra in quanto, purtroppo o per fortuna, quando hai tanti atleti forti che, poi, entrano nei gruppi sportivi, ovviamente li perdi. Si allenano sempre al Dauno, ma, purtroppo, poi devono tirare per i loro gruppi sportivi. Una cosa che per le società civili diventa difficile essere, poi, sempre performanti, sul pezzo. Avevamo una trasferta molto lontana, le ragazze che potevamo inserire nel gruppo erano molto piccole. Quindi, era un po’ inutile mandarle fino a Cagliari. E, quindi, abbiamo deciso di non iscrivere la squadra al torneo che l’anno prossimo sarà ai nastri di partenza dell’A2».
Come commenta la decisione di assegnare a Bari l’organizzazione degli Assoluti 2025?
«Siamo felicissimi, ovviamente, di avere una gara in Puglia di questo livello. È una cosa fantastica. Come sempre ci faremo trovare pronti. Una manifestazione importante che porterà giovamento nel post Olimpiadi, comunque manterrà lo strascico di Parigi 2024. Per noi in Puglia è un modo per portare un grande evento dopo gli ultimi Europei disputatisi a Foggia».
Oggi iniziano gli europei a Basilea. Quali sono gli auspici?
«Negli ultimi tempi siamo cresciuti con la preparazione anche di Criscio e Battiston. Gli assoluti di Cagliari erano una tappa importante per capire a che punto fosse la preparazione. E direi che siamo ad un ottimo punto avendo conquistato lì oro e argento. Sarà importante continuare a lavorare su questa strada che abbiamo percorso nelle ultime settimane».