Il fantasista barese Antonio Cassano è tornato a parlare, e lo ha fatto a cuore aperto. Durante la sua ultima intervista nel podcast di Gianluca Gazzoli “Passa dal BSMT”, l’ex calciatore ha rivelato aneddoti inediti della sua vita, raccontando di sé con onestà e sincerità.
Origini, calcio e amici
L’attaccante barese ha ripercorso le tappe della sua carriera, partendo dalle umili origini in quel di Bari Vecchia: «Noi veniamo dai marciapiedi, dalla me*da, ma non ci torniamo più».
Cassano ha parlato del suo rapporto con i compagni di squadra, come Totti e Insigne, e dei suoi allenatori, da Capello a Lippi. Non ha nascosto i suoi errori, come il litigio con Garrone alla Sampdoria, ma ha anche mostrato il suo lato più umano, raccontando dell’amicizia profonda con Lele Adani e Nicola Ventola.
L’intervista è stata l’occasione per ripercorrere la carriera di un calciatore che ha incantato il pubblico con il suo talento. Cassano ha parlato del suo amore per il calcio, dei suoi idoli (come Messi e Jordan) e delle sue critiche al calcio moderno, sempre più orientato al business e meno alla passione.
Fantantonio ha, anche, toccato un tasto dolente, il suo rapporto con il padre: «Mio padre non mi ha mai cag**o. A 12 anni ho detto a mia madre: ‘Scegli, o lui o me’ e lei ha scelto me. Da quel momento, mio padre non ha fatto più parte della nostra vita». «Mio padre è tornato a cercarmi solo dopo il mio primo gol contro l’Inter, ma io gli ho detto: ‘C’è poco da farti vivo adesso’».
Cassano, dopo aver parlato con amarezza della sua difficile figura paterna, ha raccontato i sacrifici che ha dovuto fare la madre Giovanna, friggendo per le strade della città vecchia e aiutando in qualsiasi modo il figlio. L’immensa riconoscenza va a lei che lo ha sempre supportato.