Al Sabah a Bari a fine mese? Gli emissari da Leccese. Il sindaco: «Qui è il benvenuto»

Da un lato l’ambizione di aspirare, finalmente, al panorama calcistico delle ‘grandi’. Dall’altro una realtà più modesta, fatta di rigidi parametri economici da rispettare e di una squadra portata avanti, di fatto, in regime di ‘autogestione’, senza alcuna certezza per il futuro e con obiettivi, per forza di cose, al ribasso. La Bari del pallone vive col fiato sospeso le ultime settimane d’estate, tra sogni, sempre più prigionieri dei conti in ordine e la speranza che il vento del Medio Oriente possa soffiare forte e rianimare una passione ormai soffocata. In attesa di novità, testa e cuore del tifo biancorosso si scontrano inesorabilmente.

La situazione

Sono trascorsi 45 giorni dall’incontro avvenuto il 22 luglio a Milano tra il presidente del Bari, Luigi De Laurentiis, e Malek Humoud Al Sabah, componente della famiglia reale del Kuwait, interessato all’acquisto del club biancorosso. Dopo un mese e mezzo dall’appuntamento non vi è alcuna certezza sull’evoluzione dell’affare. Secondo fonti riconducibili allo sceicco, suffragate anche da ambienti istituzionali e della politica, la bozza dell’nda (non disclosure agreement, l’accordo di riservatezza, necessario per procedere alla due diligence), inviata da Al Sabah alla Filmauro, non sarebbe stata ancora sottoscritta. Si resta dunque in una fase di apparente stallo. Non è chiaro se si tratti di una chiusura, ma di certo a seguito del colloquio milanese, durante il quale, ancora secondo informazioni vicine all’emiro, Luigi De Laurentiis avrebbe aperto alla possibilità di cessione, manifestando il desiderio di mantenere una quota di minoranza, a oggi ci si aspettava che il dialogo entrasse nel vivo.

I tavoli

Nel frattempo gli emissari dell’emiro kuwaitiano portano avanti un lavoro sotto traccia, spostando le attenzioni verso altri investimenti collaterali. Due giorni fa a Palazzo di Città di Bari sono stati nuovamente ricevuti due ‘ambasciatori’ di Al Sabah. Sul tavolo, secondo informazioni confermate da fonti istituzionali, la possibilità di sviluppare progetti in ambito turistico, tra la costa di Bari e il litorale a Sud della città. Un tema già emerso durante il primo incontro avvenuto nella sala giunta del Comune il 12 luglio, alla presenza del padrone di casa, Vito Leccese, e dello stesso Al Sabah, quando si era parlato del Bari. L’ipotesi sullo sfondo è di realizzare un resort di lusso, dedicato all’ospitalità di clienti provenienti soprattutto da paesi del Golfo e del Medio Oriente. L’idea, nata anche sulla scorta del successo del G7 pugliese, è stata portata all’attenzione del sindaco di Mola di Bari, Giuseppe Colonna, trovando disponibilità, purché il progetto (che al momento non c’è) risulti conforme alle norme e alle prescrizioni di settore, regionali e comunali. A favorire il dialogo è anche la presenza di un imprenditore di origini marocchine, da anni trapiantato a Mola, intermediario di Al Sabah.

Le parole di Leccese

Ieri sera a margine di un evento è intervenuto sulla questione il sindaco di Bari, Vito Leccese: «L’ultimo incontro con lo sceicco è quello del 12 luglio. Dopodiché non ho avuto nessun riscontro. Leggo anche io i giornali. Un ritorno di Al Sabah a fine mese? Non ho notizie che vanno in questa direzione, ma dovesse accadere sarà il benvenuto in città». Nei prossimi giorni proprio i due ‘emissari’ baresi del reale kuwaitiano dovrebbero partire alla volta del Golfo, verosimilmente per aggiornare Al Sabah sullo stato dell’arte, soprattutto in merito ai potenziali investimenti immobiliari da avviare in Puglia. Tra fine mese e inizio ottobre l’emiro ha messo in agenda un viaggio a Bari, durante la settimana della 87esima Fiera del Levante, verosimilmente per coltivare anche pubbliche relazioni in ambito economico-politico. Si attende però un segnale concreto da parte della famiglia De Laurentiis che a oggi non sarebbe ancora arrivato.

Il mondo osserva

Nel frattempo la notizia dell’interesse verso il calcio e il Bari ha fatto il giro del mondo, suscitando non solo curiosità. Dalla Premier League qualcuno pare abbia bussato alla porta di Malek, senza ricevere per ora un’apertura. La sensazione è che se al massimo entro i primi di ottobre la trattativa con il club biancorosso non dovesse decollare, Al Sabah dirotterebbe i suoi investimenti nel calcio altrove, forte di almeno un paio di fondi sovrani che controllano società come Kuwait Airways e Kuwait Petroleum. Il Kuwait ha quindi deciso di entrare a gamba tesa nel calcio. Lo farà con o senza il Bari, anche nell’ottica di candidarsi a ospitare, dopo il 2030, una grande manifestazione sportiva internazionale. Perdere questo treno, dopo il nulla di fatto con i magnati indonesiani Hartono (proprietari del Como) nel 2018, ai quali vennero preferiti i De Laurentiis, sarebbe un delitto perfetto.

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