Portare il Parkour nelle scuole ed utilizzarlo come strumento educativo, è possibile? La risposta positiva la ritroviamo nella scommessa vinta dal progetto Pon appena conclusosi grazie alla collaborazione tra la scuola secondaria di 1° grado “Rocca Bovio Palumbo” e l’Activita Studio, a Trani. La scelta del dirigente scolastico, Cassanelli e del Filannino, è ricaduta sul parkour grazie anche alla collaborazione dell’esperto Antonio Calefato, attivo sul territorio per la promozione della disciplina da oltre dieci anni. Il Parkour nasce negli anni ‘80 in Francia ed ha ampia diffusione nel mondo grazie ad internet ed ai social, non grazie al lavoro di una Federazione o alla presenza di competizioni riconosciute.
«Il Parkour si è sviluppato mantenendo fede alla sua filosofia originaria: promuovere la crescita e lo sviluppo della persona a 360°, non solo dal punto di vista motorio» dice Antonio Calefato, l’esperto intervenuto nel Pon. «Spesso sentiamo parlare di valori sportivi ma talvolta questi valori vengono sovrastati da atteggiamenti competitivi e inutili pressioni. Il Parkour è uno strumento educativo e sportivo nel senso più ampio del termine» spiegano dalla scuola. I ragazzi di Activita hanno improntato la didattica sullo sviluppo delle competenze legate alla salute, alle abilità trasversali per la vita e allo sviluppo di un fisico armonioso e funzionale. “L’obiettivo non è quello di formare atleti che parteciperanno a campionati o gare ma formare persone in grado di affrontare la vita con la consapevolezza che un corpo forte e pronto non basta, serve intelligenza e atteggiamento propositivo» dicono gli organizzatori del Pon.