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Attualità Puglia

Puglia, salta l’accordo sui medici di base: per la Regione è troppo costoso

È troppo oneroso per le casse regionali l’accordo per potenziare l’attività dei medici di base esaminato l’altro giorno dalla Giunta regionale pugliese. Il provvedimento, approdato per la seconda volta all’esame dell’esecutivo, resta congelato in attesa di riportare l’intesa al tavolo di negoziato con i sindacati per approvare un nuovo piano di incentivazione entro il 15 maggio con avvio effettivo dal primo giugno prossimo. Un mezzo pasticcio, insomma, che ha tenuto per quattro giorni impegnato l’assessore al bilancio Fabiano Amati e i suoi uffici, che hanno rivisitato da cima a fondo carte e conteggi. Un quadro peraltro già emerso nei mesi scorsi quando più di qualcuno aveva eccepito l’enorme impegno economico assunto per sostenere i medici di famiglia e l’impossibilità di finanziarlo attingendo dal salvadanaio europeo, soluzione questa ventilata dall’assessorato alla Salute.

Dubbi e passi indietro

Perplessità e rilievi tecnici sono pervenuti anche dalla Ragioneria che ha evidenziato un’uscita stratosferica di oltre 83 milioni di euro l’anno a carico del bilancio autonomo, 34 milioni in più di quello che era stato previsto inizialmente. Una cifra fuori standard considerando che nelle altre regioni, ad esempio la Lombardia che conta il doppio dei medici di famiglia della Puglia, l’accordo vale meno di 14 milioni di euro l’anno. Da qui la retromarcia dopo che l’accordo integrativo regionale fu approvato a settembre 2024, sulla base di un vecchio accordo quadro nazionale del 2022, con le firme di Fimmg, Smi, Snami e Uil Medici.

Gli incentivi

Adesso molti incentivi andranno rivisti al ribasso, ad esempio quello per incentivare la coabitazione di più studi medici onde assicurare la reperibilità H24 o per pagare i collaboratori di studio. Spese aggiuntive che la sanità pugliese non può permettersi dovendo fronteggiare un buco da circa 300 milioni di euro nel 2024, ad oggi dimezzato da una serie di voci di entrata come l’extragettito fiscale da 130 milioni, ma pur sempre elevato. La rivisitazione dovrebbe mantenere una serie di voci aggiuntive per i medici di famiglia, anche se inserite in un conto economico dai paletti rigidissimi. L’asticella dell’accordo integrativo resta di 83 milioni, ma riferita all’intero accordo spalmato su più anni. Il prelievo dalle casse regionali, invece, dovrà attestarsi attorno ai 27 milioni di euro al massimo con un budget per l’assistenza domiciliare fissato in circa 12 milioni di euro.

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Attualità Puglia

I dazi ora minacciano l’automotive: in Puglia a rischio un settore da 11 milioni

L’introduzione dei nuovi dazi sulle automobili potrebbe causare seri problemi al settore in Puglia, con conseguenze pesanti per l’intero indotto. A partire da aprile, i veicoli e i loro componenti saranno colpiti da una tariffa del 25%, mettendo a rischio un giro d’affari superiore a 11 milioni di euro per la regione. Secondo Davide Stasi, responsabile dell’Osservatorio economico Aforisma e cultore della materia in Economia politica all’Unisalento, lo scenario che si prospetta è allarmante: «Si prevede un effetto a catena lungo tutta la filiera».

La prospettiva

I numeri parlano chiaro. Il valore complessivo del comparto in Puglia ammonta a 11.252.788 euro, suddiviso tra autoveicoli (117.825 euro), carrozzerie, rimorchi e semirimorchi (206.581 euro), parti e accessori per autoveicoli e motori (8.778.188 euro) e altri mezzi di trasporto (2.150.194 euro). L’impatto dei dazi su questi settori potrebbe ridurre drasticamente la quantità di merci esportate negli Stati Uniti, uno dei mercati di riferimento per molte aziende italiane. «Con l’introduzione di nuovi dazi – spiega Stasi – il destinatario della merce dovrà pagare di più, rendendo l’acquisto meno conveniente. Questo potrebbe portare a una riduzione delle quantità acquistate o addirittura alla cessazione delle importazioni da parte degli USA. Il risultato sarebbe un calo delle esportazioni per la Puglia e una contrazione del mercato».

Le conseguenze

Le ripercussioni potrebbero non limitarsi solo al breve termine. Se le imprese esportatrici più grandi, in grado di internazionalizzarsi, decidessero di trasferire parte della produzione direttamente negli Stati Uniti per bypassare i dazi, l’economia pugliese subirebbe una perdita strutturale di capacità produttiva. Questo scenario sarebbe particolarmente critico per le aziende più piccole e meno attrezzate per affrontare un simile cambiamento. Ma il problema non riguarda soltanto le imprese direttamente coinvolte nell’export verso gli USA.

«Il primo effetto collaterale – sottolinea Stasi – è la distorsione dei flussi commerciali: il mercato americano diventerebbe off-limits e le esportazioni dovrebbero cercare nuove destinazioni, con costi e difficoltà aggiuntive». Un altro effetto si manifesterebbe attraverso le catene globali del valore: se un’azienda vende meno negli Stati Uniti, riduce a sua volta gli acquisti da fornitori locali ed esteri, creando un effetto domino su tutta la filiera produttiva.

La situazione, insomma, potrebbe degenerare in una spirale difficile da spezzare. L’aumento dei costi dovuto ai dazi sarà trasferito sugli acquirenti finali, che potrebbero dover affrontare prezzi più alti, tagli ai margini di profitto e una riduzione della produzione. Questo abbasserebbe la competitività delle aziende italiane sui mercati internazionali, penalizzando ulteriormente le esportazioni.

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Crisi idrica, Emiliano: «Per affrontarla servono dissalatori. Poi un acquedotto tra Albania e Puglia» – VIDEO

Crisi idrica, Emiliano: «Per affrontarla i dissalatori. Poi un acquedotto tra Albania e Puglia»

La risposta più rapida per far fronte alla crisi idrica è dotare le regioni italiane di dissalatori. A sostenerlo è il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Nel lungo periodo, invece, si può pensare a un collegamento per la distribuzione dell’acqua tra Molise e Puglia oppure a un acquedotto tra Albania e Puglia.

Il governatore pugliese è intervenuto alla giornata d’apertura dei lavori della Commissione intermediterranea e il Political bureau della Conferenza delle Regioni periferiche marittime d’Europa (Crpm), organismo a cui aderiscono 160 Regioni europee di 28 Stati.

All’incontro erano presenti, tra gli altri, il presidente del Crpm Filip Reinhag e il segretario generale Davide Strangis.

«Noi abbiamo proposto e proporremo al commissario per l’emergenza idrica, l’Acquedotto pugliese (Aqp) come soggetto comune a tutte le regioni del Mezzogiorno per la distribuzione dell’acqua in tutto il Sud», ha spiegato Emiliano. Il governatore ha evidenziato che sull’Acquedotto pugliese «abbiamo in corso investimenti per 630 milioni, ne sono stati programmati altri per 730 milioni, mancano 1,3 miliardi di investimenti che devono essere messi a disposizione dal Governo, perché l’acqua non è una questione regionale ma nazionale».

Le soluzioni per la crisi idrica «non sono mai a impatto zero»

Le soluzioni per la crisi idrica, ha spiegato più nel dettaglio Emiliano, «non sono mai ad impatto zero, c’è sempre un contrappeso e un prezzo da pagare. Nel momento in cui, come io penso, di fronte ad una crisi climatica non reversibile nel medio-lungo periodo, c’è la necessità di dotare le regioni italiane e la Puglia di dissalatori, questi dissalatori non sono una panacea assoluta. Ti procurano l’acqua di cui necessiti, ma vanno alimentati, l’energia va prodotta, possibilmente con l’eolico o fotovoltaico, ma poi bisogna gestire i residui, le cosiddette salamoie, che vanno riposizionate nell’ambiente e l’aumento improvviso della salinità di tutti i sistemi di dissalazione non è privo di conseguenze sull’habitat».

In alternativa ai dissalatori, «nel lungo periodo, si può pensare a un collegamento, in particolare col Molise, che potrebbe razionalizzare la distribuzione dell’acqua in Molise e in Puglia. Altra cosa che si può fare nel medio-lungo periodo è quella di costruire un acquedotto con l’Albania, che continua a buttare in mare grandi quantitativi di acqua». Per Emiliano, dunque, «tutte le soluzioni possibili per consentire all’umanità di sopravvivere hanno un impatto ambientale. L’impatto zero non esiste. Vedo che c’è ancora un ambientalismo che pretenderebbe soluzioni miracolose che onestamente la tecnologia non ci propone».

«Serve energia a basso costo»

Per il governatore della Puglia un’altra sfida da affrontare per fronteggiare la crisi idrica e i cambiamenti climatici è a livello energetico: «Bisogna capire – ha sottolineato – come produrre l’energia necessaria per la desalinizzazione e per scavalcare le montagne, perché l’Acquedotto pugliese è uno dei principali consumatori di energia elettrica in Puglia in quanto le pompe elettriche consumano moltissimo. Quindi, Aqp deve avere la possibilità di produrre (o procurarsi) energia a basso costo. La sfida dell’Italia è quella di ottenere energia allo stesso prezzo dei suoi concorrenti mondiali perché noi continuiamo a pagare l’energia 4-5 volte più dei nostri concorrenti».

La Conferenza delle Regioni periferiche marittime d’Europa

L’evento in corso a Bari, ha concluso Emiliano, «ci consentirà di esporre alla comunità delle regioni europee tutte le conquiste e tutte le idee che la Regione Puglia ha messo in campo in questi anni per la transizione energetica, e per costruire politiche a favore dell’ambiente e della salute delle persone assieme all’efficientamento del sistema economico».

Alla conferenza stampa hanno partecipato anche l’assessora regionale all’Ambiente, Serena Triggiani, il presidente del Crpm Filip Reinhag, con il segretario generale Davide Strangis, e il direttore generale Asset, Elio Sannicandro. Secondo l’assessora Triggiani, per la Puglia sono stati individuati «otto pericoli prioritari» legati alla crisi climatica.

I primi tre sono «alluvioni, allagamenti e siccità». Questo, ha concluso, «consente di adottare azioni per fronteggiare le eventuali emergenze».

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Audiovisivo, la Puglia punta ad attrarre e valorizzare i suoi talenti: «Abbiamo professionalità e competenze» – VIDEO

Audiovisivo, la Puglia punta ad attrarre e valorizzare i suoi talenti: «Abbiamo professionalità»

«Quando parliamo di talenti abbiamo un’enormità di professionalità, di energie, di competenza che in questi 20 anni si sono formate anche nei settori dell’audiovisivo e cinematografico. Abbiamo maestranze che ormai non lavorano soltanto in Puglia, che vanno in tutta Italia». Lo ha affermato Rocco De Franchi, direttore della struttura speciale Comunicazione istituzionale della Regione Puglia intervenendo, stamattina, all’incontro di presentazione delle politiche messe in atto dalla Regione Puglia nel campo della formazione per creare lavoro nell’industria dell’audiovisivo e sulle strategie di attrazione e valorizzazione dei talenti #mareAsinistra per le professionalità del cinema e dell’arte.

L’evento si è svolto nella sede della Camera di commercio di Bari, nell’ambito delle manifestazioni organizzate in occasione del Bif&st, in corso a Bari.

La formazione, ha evidenziato De Franchi, «è un pilastro fondamentale della strategia di attrazione dei talenti. Noi dobbiamo offrire ai nostri ragazzi non soltanto uno sbocco, ma anche una strada per arrivare a questo sbocco» e la strada da intraprendere «è sicuramente quella della formazione professionalizzante, della contaminazione con il mondo del lavoro».

In questo senso, ha concluso il direttore della Comunicazione istituzionale della Regione, vanno «occasioni come questa del Bif&est, rinnovato dalla direzione di Oscar Iarussi».

L’assessore regionale alla Formazione e al Lavoro, Sebastiano Leo, ha evidenziato che «nell’audiovisivo abbiamo messo in atto già da qualche anno una strategia importante, perché bisogna capire, conoscere, studiare e connettersi con il territorio».

È dunque importante «cementare il rapporto che c’è tra istruzione e formazione nell’audiovisivo» anche attraverso strategie come #mareAsinistra «per rendere sempre più attrattiva la Puglia», ha aggiunto la direttrice del dipartimento Politiche del lavoro, Istruzione e Formazione Silvia Pellegrini. «Per rendere attrattiva la Puglia – ha concluso – #mareAsinistra propone un focus su giovani, persone e imprese che devono sempre più matchare le loro strategie in modo tale da garantire la crescita del territorio».

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Bari Foggia Puglia Video

Maltempo in Puglia, allagamenti e disagi nel Foggiano: temporali e grandine a Bari

La Puglia è stata colpita da una nuova ondata di maltempo, con la Protezione Civile che ha esteso fino alle 20 di domani sera l’allerta gialla per rischio idrogeologico e idrogeologico per temporali su tutta la regione. Le zone più colpite sono state il Foggiano e il Barese.

A San Nicandro Garganico, in provincia di Foggia, sono caduti circa 90 mm di pioggia tra ieri e oggi, causando allagamenti in diverse zone, in particolare nella Piana di Sagri e nella Sacca Orientale, così come sulle strade per Torre Mileto e per Monte d’Elio. I volontari della Protezione Civile comunale stanno monitorando la situazione, che al momento è sotto controllo, ma si raccomanda alla popolazione la massima prudenza negli spostamenti e di evitare le aree rurali.

Nel primo pomeriggio di oggi, anche Bari è stata interessata da forti piogge e grandine, causando disagi alla circolazione e qualche allagamento.

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Attualità Puglia

Apulia film commission, nel 2024 finanziate 66 produzioni audiovisive con 13,8 milioni di euro

Nel 2024, attraverso l’Apulia film fund, sono state finanziate 66 produzioni audiovisive per un totale di 13,8 milioni di euro che hanno generato un indotto diretto che – secondo le stime – si aggira sui 35 milioni di euro ai quali vanno sommati i 70 milioni derivanti dall’indotto indiretto.

Sono alcuni dei numeri contenuti nel bilancio sociale 2024 della fondazione Apulia film commission, presentato oggi a nella sede della Camera di commercio di Bari dalla presidente Anna Maria Tosto.

Sempre secondo le stime, sarebbero state attivate oltre mille giornate lavorative e più di 1.500 maestranze impiegate. Si tratta di risultati, dovuti in gran parte alle risorse stanziate attraverso il Fund, che hanno ricevuto un’ulteriore spinta attraverso le iniziative industry, indirizzate verso la ricerca e le innovazioni nel mondo dell’audiovisivo, prodotte o realizzate in partnership.

È il caso di Apulia digital experience (Ade), la conferenza internazionale realizzata con RaiCom dedicata ad aziende e professionisti delle industrie digitali e creative e svoltasi a Bari dal 25 al 27 ottobre nell’Apulia film house. Così come dell’Apulia film forum, realizzato nel 2024 a Lecce con la collaborazione dell’European producers network, tra le più importanti associazioni di produttori indipendenti europei.

Nel 2024 sono state strette o consolidate anche numerose partnership come quella con Mia market (14-18 ottobre) e con Cinecittà per il Media talents on tour (17-18 settembre). È stata inoltre avviata una collaborazione a Los Angeles, con il NewFilmmakers tenutosi a maggio, grazie al quale giovani autori pugliesi hanno avuto l’opportunità di mostrare i loro lavori a stakeholder americani.

Un altro importante accordo, ricorda Afp, è stato il Memorandum of understanding sottoscritto dall’Istituto italiano di cultura di Shanghai, la Shanghai film distribution and exhibition association, la fondazione Apulia film commission e l’Istituto della Enciclopedia italiana Treccani.

Durante la presentazione del bilancio 2024 dell’Apulia film commission è stato evidenziato che nel corso dello scorso anno si sono rinnovate le collaborazioni con due progetti industry che si sono svolti a gennaio 2025: la partecipazione al Sundance film festival (Park City, 18-28 Gennaio) della piattaforma pugliese di cortometraggi WeShort e il partenariato tra Afc e il mercato di coproduzione When east meets west (Trieste, 21-24 Gennaio).

A partire da questa edizione del Bif&st è inoltre in corso l’edizione zero di Apulia industry days, dedicato al settore audiovisivo nazionale e internazionale, valorizzando il contributo che la Puglia garantisce da anni al settore.

Nel corso del 2024 è stata inoltre intensa l’opera di divulgazione della cultura cinematografica attraverso il lavoro della Mediateca regionale pugliese che, in attesa dell’apertura della nuova sede nell’ex Caserma Rossani, ha proposto cinema di qualità all’interno del Cineporto di Bari e in alcune sale della città. Sono state complessivamente oltre 200 le proiezioni tenutesi nel 2024 nei Cineporti pugliesi, nei Comuni soci della fondazione e nelle sale cinematografiche private, tutte a ingresso gratuito.

Infine, ricorda Afp, un altro importante investimento di Regione Puglia e Apulia film commission del 2024 è stata l’acquisizione del marchio Bif&st.

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Cronaca Puglia

Voti comprati in Puglia, la Procura chiede il processo per Cataldo e per l’ex assessora regionale Maurodinoia

Per la Procura di Bari devono essere processate le organizzazioni che avrebbe alterato l’esito delle elezioni amministrative nel Comune di Grumo Appula e della Regione Puglia (del 20 e 21 settembre 2020) e nel Comune di Triggiano (del 3 e 4 ottobre 2021). Per questo, i pm Claudio Pinto e Savina Toscani hanno chiesto il rinvio a giudizio dell’ex assessora regionale ai Trasporti, Anita Maurodinoia, e di suo marito, il fondatore di Sud al Centro, Sandro Cataldo. La coppia e altre 16 persone, sarebbero i componenti delle due associazioni per delinquere finalizzate alla corruzione elettorale, che in più momenti avrebbero condizionato il voto.

Le posizioni

Cataldo, Maurodinoia e altre cinque persone (Nicola Lella, Giuseppe Fiore, Giovanni Lavacca, Caterina Pulieri e Michele Spano) sono ritenuti coloro che avrebbero «promosso, costituito, diretto, organizzato e partecipato ad un’associazione per delinquere, allo scopo di commettere più delitti» nella sfera della corruzione elettorale, durante le due tornate del 2020 a Grumo e 2021 alla Regione. Nello specifico, secondo i pm, avrebbero pilotato i consensi (offrendo 50 euro a voto o un posto di lavoro) per l’elezione di Lella e Fiore (nella lista civica “Impegno per Grumo”, a sostegno del candidato sindaco al Comune di Grumo, Michele Antonio Minenna) e per Maurodinoia al consiglio regionale.

Lady preferenze

L’ex assessora, soprannominata “Lady preferenze”, fu eletta nel consiglio comunale di Bari nel 2019, nel movimento politico fondato dal marito con oltre 6mila voti. L’anno successivo, candidata alle Regionali con il Pd, di preferenze ne ottenne quasi 20mila. Secondo l’accusa, Maurodinoia «prendeva parte all’associazione al fine di ottenere la sua elezione, delegando al coniuge Sandro Cataldo di mantenere i rapporti diretti con gli altri sodali, nonché con gli elettori compiacenti».

L’altro nucleo

L’altra associazione criminale (sempre promossa da Cataldo, ma alla quale non ha partecipato Maurodinoia) sarebbe stata attiva a Triggiano per far eleggere sindaco Antonio Donatelli (arrestato il 4 aprile 2024 e tornato in libertà dopo essersi dimesso dall’incarico), sempre seguendo lo schema della compravendita elettorale.

Le dichiarazioni

«Prendo atto della decisione della Procura che, purtroppo, significa solo allungamento dei tempi di accertamento della verità storica – commenta Sandro Cataldo – che per primo voglio si manifesti in tutta la sua trasparenza e nitidezza. È una sfida che raccolgo e che combatterò con convinzione e rigore a tutela della mia onestà intellettuale, del mio trentennale impegno al servizio della collettività e della stima e considerazione dei tanti che hanno creduto in me e che meritano tutto il mio rispetto».

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Attualità Puglia

Poveri raddoppiati in Puglia: aumenta il costo della vita ma i salari restano fermi

La povertà in Puglia ha assunto i contorni di una vera emergenza sociale. Il numero di persone in stato di grave indigenza è raddoppiato rispetto agli anni passati, e a farne le spese sono soprattutto le famiglie. Il problema non riguarda solo l’incapacità di arrivare a fine mese, ma si estende anche alle spese sanitarie e alla condizione abitativa. Lasciano poco spazio a dubbi i dati illustrati ieri nella Casa delle culture di Bari durante il confronto organizzato da Alleanza contro la Povertà Puglia e Anci Puglia. La situazione è aggravata dall’aumento del costo della vita e dalla stagnazione dei salari, elementi che contribuiscono ad amplificare il senso di insicurezza economica diffuso.

La crisi abitativa

Uno degli aspetti più drammatici di questa crisi è la povertà abitativa. Molte famiglie vivono in condizioni di forte disagio, con abitazioni inadeguate e difficoltà a far fronte ai costi dell’affitto. Gli sfratti sono in aumento e i sostegni pubblici spesso non bastano a coprire il fabbisogno crescente. La mancanza di politiche abitative efficaci sta contribuendo ad aggravare il problema. «Da due anni è stato eliminato il fondo affitti, un prezioso contributo che aiutava le famiglie in difficoltà nel pagamento dei canoni di locazione – sottolinea Fiorenza Pascazio, presidente dell’Anci Puglia – Se si toglie la casa a una famiglia, si toglie tutto. L’emergenza abitativa ha raggiunto livelli altissimi, aggravata dai continui tagli del governo ai bilanci comunali, che limitano ulteriormente le risorse destinate alla spesa sociale».

Le disuguaglianze

La Puglia continua a scontare un forte divario con il Nord Italia, sia in termini di sviluppo economico che di accesso ai servizi. Mentre nelle regioni settentrionali si registrano livelli di occupazione più alti e una rete di welfare più efficiente, nella regione le famiglie devono affrontare condizioni di maggiore precarietà. La mancanza di investimenti strutturali e di politiche attive del lavoro adeguate non fa che alimentare il circolo vizioso della povertà, rendendo particolarmente difficile per molte persone uscire da questa condizione. «È necessario – dice Ruggiero Mennea, consigliere delegato al Welfare della Regione Puglia – potenziare fortemente il ruolo del terzo settore. Noi siamo pronti a confrontarci per attivare la co-programmazione e la co-progettazione del nuovo piano triennale delle politiche sociali e chiediamo ai sindaci di efficientare gli ambiti affinché diventino la risposta concreta ai bisogni dei cittadini».

Le donne

A subire in maniera particolarmente pesante il peso della crisi sono le donne, che spesso si trovano in condizioni di lavoro più precarie e meno remunerative rispetto agli uomini. Il divario di genere si manifesta anche nella difficoltà di conciliare lavoro e famiglia, nella maggiore incidenza della povertà femminile e nelle opportunità di carriera limitate. Il problema si inserisce in un contesto già critico, in cui la disparità di accesso a risorse economiche e servizi amplifica ulteriormente le difficoltà per le donne pugliesi.

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Puglia Salute

Puglia, medici nei Pta e nelle Case di comunità: la Regione investe 83 milioni di euro

Una sanità «più vicina ai cittadini, efficiente e sostenibile». È questo l’obiettivo, spiega il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, del nuovo assetto dell’assistenza territoriale e domiciliare deliberato dalla sua Giunta con l’approvazione della proposta di accordo integrativo regionale della Medicina generale.

«Puntiamo su un cambio di passo per la sanità pugliese», aggiunge Emiliano, così da poter rispondere «alle esigenze di una popolazione in evoluzione».

L’accordo entrerà in vigore dal primo giugno, dopo un percorso di negoziazione con le organizzazioni sindacali che si concluderà il 15 maggio e che definirà le regole.

«Con questa delibera – spiega l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Piemontese – la Regione avvia concretamente il superamento della storica distinzione tra medico di base e continuità assistenziale, introducendo il ruolo unico di assistenza primaria. Si tratta di un’evoluzione significativa, che non solo migliora la presa in carico dei pazienti, ma garantisce una maggiore efficienza nella gestione delle risorse e dei servizi sanitari sul territorio».

Piemontese sottolinea che il nuovo modello prevede che «i medici di assistenza primaria non si limitino più a seguire esclusivamente i propri assistiti, ma assumano un impegno orario, con relativa giusta remunerazione, strutturato a beneficio dell’intera comunità. Attività da svolgere nei presidi territoriali assistenziali, i Pta, o nelle sedi delle Aggregazioni funzionali territoriali, fino alla completa operatività delle Case di comunità».

Il finanziamento complessivo è di oltre 83 milioni di euro. In particolare 12 milioni serviranno a potenziare l’assistenza domiciliare con il coinvolgimento attivo delle Case di comunità e dei Pta. Sarà, infine, avviato un piano di assunzione di personale infermieristico a supporto dei medici di medicina generale.

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Attualità Puglia

Puglia, nominati i commissari straordinari di 4 aziende sanitarie: al Riuniti di Foggia torna Pasqualone

La Giunta regionale pugliese ha nominato i commissari straordinari di quattro aziende sanitarie confermando, in tre casi, i direttori generali uscenti.

In particolare, Tiziana Dimatteo continuerà a guidare l’Asl Bat, Gregorio Colacicco resta all’Asl Taranto e Alessandro Delle Donne all’Istituto tumori “Giovanni Paolo II” di Bari.

Al Policlinico “Riuniti” di Foggia si registra il ritorno di Giuseppe Pasqualone che, a novembre scorso, aveva rassegnato le dimissioni.

Rinviata «a breve termine», fanno sapere dalla Giunta, la nomina del commissario dell’Irccs “Saverio De Bellis” di Castellana Grotte.

Pasqualone: «Un felice ritorno a casa»

«Per me è un felice ritorno a casa. Al servizio della sanità pubblica e dei cittadini». Lo afferma il neo commissario straordinario del Policlinico di Foggia, Giuseppe Pasqualone. «Dopo una breve pausa, riprendo con grande impegno, consapevole delle responsabilità e delle sfide future. Il mio obiettivo resta quello di garantire un servizio sanitario efficiente e accessibile a tutti».

Pasqualone sottolinea che «ha prevalso l’amore per il settore della sanità, a cui ho dedicato gran parte della mia attività lavorativa, rispetto all’esperienza, pur gratificante, in un’azienda privata in forte espansione. Desidero ringraziare profondamente il presidente della Regione Michele Emiliano, l’assessore alla Sanità Raffaele Piemontese, tutta la giunta regionale e l’Università di Foggia per il sostegno e la rinnovata fiducia. Ripartiamo con energia: il benessere dei cittadini pugliesi è anche nelle nostre mani», conclude.

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