Intorno ai cinquant’anni il corpo delle donne comincia a modificare la propria fisiologia: le ovaie diventano gradualmente più piccole ed atrofiche, la produzione di estrogeni cala sensibilmente e quella del progesterone cessa definitivamente. Tutto ciò si accompagna ad un evento simbolo di questa nuova fase: la cessazione delle mestruazioni. Non solo, tanti altri disturbi si possono presentare in questo periodo: dalla perdita di massa ossea con conseguente osteoporosi all’aumento della pressione arteriosa, dal rimodellamento fisico con incremento del peso corporeo, secchezza cutanea, comparsa di rughe e diminuzione dell’elasticità dei tessuti al calo della libido con sbalzi d’umore.
Ma forse quello che maggiormente è collegato nell’immaginario collettivo alla menopausa, è la comparsa delle vampate di calore, che si manifestano in modo soggettivo. Infatti uno studio che ha monitorato per 17 anni un gruppo di 1500 donne di etnie differenti, ha dimostrato che le afro-americane e le ispaniche sono quelle che ne soffrono più a lungo, circa dieci anni, mentre all’opposto, le orientali, solo cinque. Inoltre è emerso che quanto prima compare questo sintomo, più tardi svanisce.
Il climaterio non significa senescenza, ma un altro inizio. È il momento della nascita di una persona nuova, che porta con sé le esperienze del passato, fondendole con una consapevolezza diversa. Nell’antica Grecia era quello il tempo in cui si diventava sagge, mentre oggi in alcune tribù è il portale che si attraversa per avvicinarsi ad una dimensione evolutiva: tramite tra cielo e terra. Per mitigare la sintomatologia più fastidiosa, di notevole aiuto può essere la farmacia della Natura, a partire dall’omeopatia. Lachesis mutus, derivato da un veleno di un serpente diffuso in Sud e Centro America, è indicato per vampate accompagnate ad eritrosi facciale ed emicranie in un soggetto logorroico che non sopporta abiti stretti, sepia officinalis, ottenuto dall’inchiostro della seppia, sarà utile in presenza di caldane che risalgono dal basso verso l’alto, determinando sudorazioni profuse e sensazione di mancamento. Glonoinum qualora si presentassero anche violente palpitazioni, belladonna, invece, se c’è iperidrosi con congestione cefalica e viso arrossato. Ma la menopausa la si fronteggia anche a tavola: cambia completamente il tuo modo di mangiare e riduci considerevolmente la carne e i latticini, elimina i carboidrati raffinati, dicendo basta a pasta e pane bianchi e scegliendo quelli integrali. Privilegia i grani antichi, e i cereali che non contengono glutine, anche se non molto conosciuti, come il sorgo, il teff, la kaniwa, gli pseudocereali, oggi di moda, come la quinoa e l’amaranto. Scegli i legumi come la soia, le lenticchie, i fagioli e i ceci che sono alimenti ricchi di fitoestrogeni presenti sia in forma libera che legati ad uno zucchero e quindi necessitano di alcuni enzimi prodotti dal microbiota intestinale per essere digeriti. Quindi associa cicoria, asparagi, carciofi e topinambur per l’abbondanza di fibre prebiotiche. Fai il pieno di antiossidanti con frutta e verdure fresche, di enzimi e minerali con i germogli, di omega 3 con olio di lino spremuto a freddo. E poi non dimenticare noci, mandorle, semi oleaginosi e il fantastico olio extravergine d’oliva. A colazione prova una varietà di tè ancora poco diffusa, il pu’er. Recenti evidenze hanno dimostrato la sua efficacia non solo nel diminuire le caldane, ma anche nel ridurre colesterolo e trigliceridi.
La sera prima di andare a letto lasciati coccolare da un infuso di salvia, nota già agli antichi egizi, secondo i quali rendeva le donne fertili e fatti tentare da un quadratino di cioccolato fondente, la presenza del triptofano ti aiuterà in caso di sbalzi d’umore e faciliterà il riposo notturno.