L’Università degli studi di Bari ha deciso di allinearsi alle posizioni del senato accademico dell’Università di Torino e a quello della Scuola Normale Superiore Sant’Anna di Pisa: non presenterà progetti per il Bando sull’Accordo di Cooperazione Industriale, Scientifica e Tecnologica tra Italia e Israele (Maeci).
La decisione è arrivata a seguito della riunione straordinaria del senato che si è tenuta ieri pomeriggio e per la quale avevano spinto gli studenti del movimento Cambiare Rotta, attivo in diverse città italiane tra cui il capoluogo pugliese. Dopo un’ampia e accesa discussione il senato accademico ha ribadito il ripudio della guerra «nel rispetto dell’articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana», e ha specificato come «riaffermando il ruolo di Istituzione di formazione e di ricerca nella promozione della conoscenza, quale fondamento per la costruzione della Pace, rinnova con forza, anche alla luce della risoluzione Onu del 25 marzo 2024 e nel rispetto dei diritti civili e umani, la richiesta di cessare il fuoco per una pace giusta al fine di scongiurare l’ulteriore aggravarsi della situazione umanitaria in difesa delle popolazioni».
Da queste premesse la delibera: «non presenterà progetti per il Bando sull’Accordo di Cooperazione Industriale, Scientifica e Tecnologica tra Italia e Israele; sarà parte attiva nelle consultazione della Commissione Europea sulle Tecnologie dual use in scadenza il prossimo 30 aprile 2024; che è impegnata a promuovere azioni di supporto alle attività finalizzate alla costruzione della Pace; che aderirà, nell’ambito delle azioni di cooperazione allo sviluppo, all’albo della Regione Puglia dei soggetti operatori di partenariato, di cooperazione internazionale e di promozione della cultura dei diritti umani in scadenza il prossimo 28 aprile 2024; che presenterà la candidatura dell’Università al Programma UNITWIN/UNESCO Chairs, alla Commissione Nazionale entro il 15 marzo 2025 in vista della presentazione ufficiale ad UNESCO con scadenza 30 Aprile 2025; che sosterrà la promozione di un Dottorato di Ricerca di Interesse Nazionale sui temi della pace e prevenzione dei conflitti. «L’Università è per definizione luogo di dibattito e riflessione aperta alla collaborazione con studiosi e atenei di tutto il mondo – così aggiunge il rettore Stefano Bronzini – ispirandosi sempre ai principi di Pace sanciti dalla nostra Costituzione».