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Una possibilità per gli studenti rifugiati: l’UniBa tra i 39 atenei italiani nel progetto Unicore

Anche quest'anno l'Università di Bari è tra i 39 atenei italiani che partecipano al progetto Unicore - University corridors for refugees dell'Unhcr per dare la possibilità a 67 rifugiati di proseguire il loro percorso accademico in Italia frequentando un programma di laurea magistrale della durata di due anni. Il progetto è rivolto a rifugiati residenti…

Anche quest’anno l’Università di Bari è tra i 39 atenei italiani che partecipano al progetto Unicore – University corridors for refugees dell’Unhcr per dare la possibilità a 67 rifugiati di proseguire il loro percorso accademico in Italia frequentando un programma di laurea magistrale della durata di due anni.

Il progetto è rivolto a rifugiati residenti in Kenya, Mozambico, Niger, Nigeria, Sudafrica, Tanzania, Uganda, Zambia e Zimbabwe.

Le persone costrette a fuggire da guerre e persecuzioni rimangono in esilio in media circa 20 anni, il 76% dei rifugiati nel mondo vive in Paesi a basso e medio reddito dove troppo spesso le opportunità per ricostruire il proprio futuro in dignità sono assenti. Per quanto riguarda l’accesso all’istruzione, i dati globali rimangono drammatici: solo il 6% dei rifugiati ha accesso all’istruzione terziaria contro il 40% della popolazione non rifugiata.

Gli studenti saranno selezionati sulla base del merito e della motivazione, e arriveranno in Italia a settembre 2024.

Il programma Unicore è coordinato da Unhcr, agenzia Onu per i rifugiati, ed è reso possibile grazie alla collaborazione con partner quali il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Caritas italiana, Diaconia Valdese, il centro Astalli, la Fondazione Finanza Etica e Gandhi Charity.

Il progetto Unicore nasce per offrire ai rifugiati l’opportunità di arrivare in Italia in sicurezza e dignità per proseguire gli studi, e ricostruire il proprio futuro, aspirando a una professione in linea con le proprie potenzialità e i propri desideri. Mira, inoltre, a contribuire al raggiungimento di un tasso d’iscrizione all’educazione terziaria dei rifugiati del 15% entro il 2030.

In seguito a una prima fase pilota nel 2019, durante la quale sei studenti sono stati accolti da due atenei, il progetto si è espanso fino a coinvolgere oggi 44 università italiane che in sei anni hanno offerto circa 250 borse di studio a studenti rifugiati.

Oltre alle borse di studio, il progetto fornirà, attraverso un’ampia rete di partner locali, il supporto necessario per affrontare con successo il programma di laurea magistrale della durata di due anni e favorire l’integrazione degli studenti nella vita universitaria.

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