«Per il prossimo anno scolastico, quindi, salteranno 29 posti di assistente amministrativo e 65 posti di collaboratore scolastico, oltre a non vedere stabilizzato il cosiddetto organico Covid e gli assistenti tecnici in ciascuna scuola del primo ciclo». È l’allarme lanciato da Gianni Verga, segretario generale della Uil Scuola Puglia in vista della ripartenza di settembre.
Tutti gli studenti pugliesi inizieranno le attività didattiche in presenza il 14 settembre e le termineranno il 10 giugno (il 30 per quanto concerne le scuole dell’infanzia). I giorni di lezioni sono in totale 220 per l’infanzia e 203 per tutte gli altri gradi.
Ci si prepara al nuovo anno, ma con i soliti problemi di sempre: «Se da una parte il legislatore si impegna, almeno a parole, anche facendo ricorso alle discutibili misure previste nel Pnrr per il decongestionamento delle classi affollate, dall’altra in Puglia si tagliano, come se nulla fosse accaduto, quasi 100 posti di personale Ata.
Per il segretario non bisogna «farsi trarre in inganno dal numero, pure consistente, di 9.914 alunni in meno. Numeri alla mano – aggiunge – le scuole che funzioneranno in Puglia il prossimo anno scolastico saranno 631 di cui 9 sottodimensionate al parametro 500 alunni. Al momento, peraltro, non c’è nessuna rassicurazione rispetto alla conferma dell’organico Covid per il prossimo anno scolastico che, secondo il nostro punto di vista, dovrebbe essere necessariamente stabilizzato. Né ci risulta si sia tenuto conto dell’aumento del numero di alunni provenienti dall’Ucraina».
Claudio Menga, segretario Flc Cgil Puglia, ribadisce ancora la questione relativa alla sicurezza. «Nonostante nell’arco di poco più di un lustro la scuola pugliese sia passata da 600.000 a 540.000 iscrizioni – dichiara Menga – il livello di affollamento delle classi in Puglia resta molto elevato mettendo a rischio la sicurezza di alunni e personale scolastico. Ciò accade perché il Ministero, invece di mettere in cantiere politiche di riduzione del rapporto alunni/classe, mantiene inalterati i parametri di attribuzione degli organici alle scuole come furono previsti all’epoca dei tagli della Gelmini dal DPR 81/2009 sia per il personale docente che ATA i cui effetti continuano ancora, visti i 94 posti in meno all’organico ATA».
Da qui le precise richieste di Menga: «Per il nuovo anno serve, perciò, almeno una proroga dei contratti Covid temporanei e aggiuntivi, una pianificazione seria delle azioni da mettere in campo sul sistema dei trasporti scolastici per evitare la turnazione coatta tra le classi a organico invariato, misure regionali di sostegno e integrazione alla didattica che consentano un recupero dagli effetti del biennio di DAD, garantire la continuità didattica stabilizzando il personale precario. L’idea – conclude il segretario – di rinnovare “ad invarianza di risorse” scommettendo sulla denatalità (se non sul taglio del curricolo di studi) demotiva e disorienta il personale che attende da 4 anni il rinnovo di un contratto scaduto».