Scuola, in Puglia mille nuovi posti Ata. Il sindacato: «Non bastano, ne servono altri 500»

Sono 950 le nuove unità di personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario) che entreranno in servizio con l’inizio del nuovo anno scolastico. Nel dettaglio saranno 465 in provincia di Bari, 68 nel Brindisino, 191 a Foggia e provincia, 143 nel Salento e 83 in provincia di Taranto.

Numeri che, però, «non rispondono alle effettive esigenze di ciascuna istituzione scolastica pugliese» in quanto «le tabelle utilizzate per il calcolo degli organici del personale Ata» sono «ormai obsolete», come afferma il segretario generale della Uil Scuola Puglia, Gianni Verga, a margine di un incontro tenutosi presso l’Ufficio scolastico regionale e a cui hanno partecipato anche le altre sigle sindacali.

Le 950 nuove unità vanno a sommarsi alle 12.353 già in organico di diritto. Dei 950 posti aggiuntivi, ben 695 saranno destinati ai collaboratori scolastici che si occuperanno principalmente del supporto agli alunni diversamente abili, «un fenomeno, quello delle disabilità – continua Verga – purtroppo in continua crescita tra gli studenti della nostra regione».

A questi si aggiungeranno, per il periodo da settembre a dicembre, le unità (secondo i calcoli della Uil Scuola, circa 200) previste dal Pnrr con un finanziamento di circa 4,5 milioni di euro.

«I dati e non le parole dimostrano quanto denunciato dalla Uil in merito alla carenza di organico del personale Ata. Nonostante gli apprezzabili sforzi dell’ufficio scolastico regionale – continua Verga – abbiamo comunque manifestato al tavolo la nostra insoddisfazione perché, a nostro avviso, le richieste delle scuole vanno ben oltre i 950 posti autorizzati, secondo una nostra stima arriverebbero a circa 1.500. La politica dell’arrangiarsi, senza una vera stabilizzazione dei posti, non si addice a un sistema come quello scolastico, che invece dovrebbe fare della qualità e dell’efficienza due baluardi imprescindibili per garantire una formazione all’altezza delle aspettative delle famiglie e delle ambizioni delle giovani generazioni».

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