Riaprono le scuole ma i plessi non sono sicuri

Nella settimana di apertura delle scuole si riaccendono i riflettori sulla questione della sicurezza di studenti e insegnanti. I dati che emergono dal XX rapporto denominato “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola”, nato nell’ambito della campagna Impararesicuri, descrivono un patrimonio edilizio scolastico vecchio e malconcio, in molti casi privo delle certificazioni di agibilità statica e di prevenzione incendi.

Un quadro che peggiora man mano che si percorre lo stivale verso Sud. Tra le 11 regioni che hanno scuole in Zona1, ad elevato rischio sismico, c’è anche la Puglia con 33 edifici scolastici. Il numero cresce vertiginosamente se consideriamo la Zona2, con 497 strutture, e la Zona3, con 836.

Gli edifici migliorati, cioè che hanno subito interventi per aumentare la sicurezza strutturale esistente e adeguati sismicamente, rappresentano una percentuale minima del 2%: anche in questo caso la nostra regione non eccelle con un 1,1%, dato ben al di sotto della media nazionale.

Fa tuttavia sperare in un futuro migliore l’impegno nelle nuove progettazioni. Iniziano ad affacciarci sul panorama edilizio nazionale 2.740 edifici pensati secondo la normativa antisismica, quasi il 7% del totale.

Tra questi i risultati migliori si riferiscono a Friuli Venezia Giulia (28%), Umbria (23%), Marche (17%), Molise e Toscana (12%), Veneto (10%). Tra le Regioni meno virtuose ci sono Campania (1%), Lazio (2%), Liguria e Lombardia, (3%) e Puglia con quasi il 4%. Uno scenario ampliamente diversificato, sicuramente influenzato anche da episodi di crolli più o meno parziali.

Nell’ultimo anno, ad esempio, quelli censiti dall’osservatorio sono stati 45, di cui 16 nelle regioni del Sud e nelle Isole, (Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna), 19 al Nord (Lombardia, Piemonte, Liguria, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna), 10 nelle regioni del Centro (Toscana, Lazio). Tali episodi hanno provocato il ferimento di alcune persone, oltre che danni agli ambienti e agli arredi e l’interruzione della didattica, provocando ingenti disagi agli studenti e alle loro famiglie. Per fortuna si è trattato di crolli avvenuti di notte, nel week end o in periodi di chiusura delle scuole per le festività.

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