Grazie al programma “Restart”, il più importante progetto di ricerca del Pnrr dedicato alle telecomunicazioni del futuro, il Politecnico di Bari bandirà 15 posizioni di dottorato di ricerca e assumerà 11 ricercatori nei prossimi tre anni.
Il programma Research and innovation on future telecommunications systems and network (Restart) è stato avviato ufficialmente dal 1° gennaio, più concretamente dal 26-27 gennaio a Milano e prevede un investimento di 116 milioni di euro e il coinvolgimento del Politecnico di Bari tra i 25 partner, tra università, enti di ricerca e aziende, il progetto, coordinato e gestito dalla “Fondazione Restart”.
Il progetto approvato dal ministero nell’agosto 2022, durerà 3 anni con l’ambizioso obiettivo di contribuire a delineare l’evoluzione delle telecomunicazioni in Italia, puntando a far ripartire un settore che dispone di professionalità ed esperienze a livello di eccellenza mondiale, dedicandosi alle principali tematiche di scienza e tecnologie delle telecomunicazioni, compresi tutti i tipi di sistemi e reti correlati, per utenti umani e non umani; reti fisse ad alta capacità; reti cellulari 5G/6G; reti in area locale; reti satellitari; internet; applicazioni e servizi nei settori più diversi: agricoltura, commercio, energia, finanza, industria, media, salute, sicurezza, trasporti. Il progetto “Restart” inoltre, sfrutterà e contribuirà a tecnologie come cloud distribuiti; intelligenza artificiale; architetture hardware programmabili; ottica integrata e computazione ottica; optoelettronica; sensoristica, e altre.
Sul piano della struttura organizzativa, le attività di “Restart” si articoleranno su 8 Spoke, ciascuno dei quali gestirà una pluralità di progetti di ricerca, finalizzati al perseguimento di specifici obiettivi scientifico-tecnologici.
Il Politecnico di Bari coordinerà le attività dello Spoke “Integration of Networks and Services” (ITA NTN) finalizzato alla sintesi di soluzioni tecnologiche di avanguardia per garantire la connettività pervasiva e garantire lo sviluppo di nuovi servizi tecnologici ad elevato valore aggiunto. Fiore all’occhiello dell’iniziativa sarà il Laboratorio di Spoke, previsto in seno al progetto, che garantirà sostenibilità a medio termine dell’iniziativa, rappresentando un riferimento tecnologico per gli attori presenti e futuri interessati a processi, prodotti e servizi ad alto valore aggiunto e basati su architetture di telecomunicazione avanzate. Il Laboratorio garantirà un’opportunità irripetibile per formare la nuova generazione di studenti, ricercatori e imprenditori operanti nel settore delle telecomunicazioni.
Oltre al Politecnico di Bari, sono coinvolti nel progetto l’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, il Consiglio nazionale delle ricerche, il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino, la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, l’Università degli studi di Catania, l’Università degli studi di Firenze, l’Università degli studi di Napoli “Federico II”, l’Università degli studi di Padova, l’Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria, l’Università degli studi di Roma “La Sapienza”, il Consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni (CNIT), la Fondazione Ugo Bordoni, Open Fiber S.p.A., TIM S.p.A., Vodafone Italia S.p.A., Wind Tre S.p.A., Ericsson Telecomunicazioni S.p.A., Prysmian S.p.A., Italtel S.p.A., Leonardo S.p.A., Athonet S.R.L. e Tiesse S.p.A..