La refezione scolastica è ripresa, con grande soddisfazione di alunni e genitori. A Ostuni si mangia di nuovo, anche se il servizio è stato prorogato fino al 31 dicembre alla Ladisa, visto che la gara bandita dal Comune, aggiudicata alla Compass Group Italia SpA – coinvolta nell’inchiesta della Procura di Milano che indaga su appalti che sarebbero stati pilotati in cambio di mazzette e che hanno portato ai domiciliari anche Lorenzo Del Sarto, manager dell’azienda milanese – è oggetto di verifica da parte del commissario.
Una gara di quasi 3 milioni di euro per una durata quadriennale e un costo pasto di 6 euro e 40 centesimi (ma il costo potrà essere aggiornato, dopo il primo anno di servizio, “previa richiesta scritta dell’aggiudicatario”) e che ha richiamato l’attenzione dei maggiori gruppi della ristorazione specializzate nel servizio refezione, mentre il servizio finora effettuato ha trovato la piena soddisfazione degli alunni e, soprattutto, dei loro genitori, ora in attesa di costituirsi in rappresentanza nella Commissione mensa.
Sono stati individuati anche i cinque centri di produzione pasti e le sedi di consumi per il “servizio refezione scolastica per i minori frequentanti le scuole dell’infanzia e primaria del Comune di Ostuni”. Si tratta dell’edificio scolastico “Pessina-Vitale” con pasti destinati alle classi del tempo pieno della scuola elementare e alle sezioni di scuola dell’infanzia. Edificio scolastico “Borromeo” per le classi della scuola dell’infanzia. Edificio scolastico “Giovanni XXIII” con i pasti destinati alle classi del tempo pieno della scuola elementare. Edificio scolastico “Rodari” per gli alunni della scuola dell’infanzia. E infine l’edificio scolastico “Collodi”, rientrante nel circolo didattico “Giovanni XXIII”.