Non hai pagato le tasse? Niente esami all’UniBa. Studenti in rivolta

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Proteste degli studenti dell’Università di Bari: prenotazioni agli esami bloccate e appelli non visualizzabili sul portale esse3 se non si è in regola con i pagamenti delle tasse, nonostante la piattaforma online ne permetta la ricerca.

L’associazione studentesca Link Bari ha pubblicato un lungo post di denuncia sui social: «Ci sono pervenute, in queste settimane, alcune segnalazioni da parte di studenti e studentesse che non sono riusciti a visualizzare né a prenotarsi per gli appelli d’esame. Dopo aver dialogato con gli uffici, abbiamo appreso l’adozione, da parte dell’amministrazione centrale, di questa misura che blocca la carriera degli studenti e delle studentesse in ritardo con i pagamenti, non solo delle rate scadute ma anche di eventuali penali maturate». Non solo: il mancato pagamento delle rate porta anche alla cancellazione delle verbalizzazioni di esami già conclusi e, dunque, costringe gli studenti a sostenere nuovamente le prove.

La notizia del provvedimento sarebbe stata comunicata nel corso di un consiglio di amministrazione tenutosi a fine mese. Una decisione che coinvolge direttamente gli studenti, presa senza possibilità di discussione e ritenuta «inaccettabile» dai rappresentanti in quanto si tratta di un provvedimento che, producendo i propri effetti in maniera immediata, non ha dato modo agli interessati di mettersi in regola con i pagamenti delle tasse universitarie. «Il blocco della carriera rappresenta una gravissima lesione del diritto allo studio – ha proseguito Link – permettendo di procedere con il percorso accademico solo a chi ha la disponibilità economica per pagare in tempo le rate, non tenendo conto della condizione di chi invece ritarda nel pagamento perché deve mettere da parte la somma necessaria». Ora il rischio concreto è che tanti, tra studenti e studentesse, si trovino impossibilitati a portare avanti il proprio percorso accademico, complicazione che potrebbe spingere molti ad abbandonare degli studi.

Link ha affermato come la posizione assunta dall’Università sia «discriminatoria ed escludente» nei confronti di una consistente parte della comunità studentesca, e l’ha accusata di aver dimostrato quanto l’avanzamento di carriera sia un privilegio concesso solo a chi può permetterselo. «Non è da escludere – aggiunge l’associazione – che una grossa responsabilità stia anche nell’inaffidabilità del parametro Isee come reale specchio della condizione economica di ciascuno, e che somme non congrue delle rate possano aver impedito a studenti in difficoltà economica di risanare il debito prima di maturare altre more». La decisione di adottare tale provvedimento sarebbe, inoltre, da considerarsi in contrasto con quanto sostenuto dall’Università in altre occasioni circa le condizioni economiche di studenti e famiglie, già aggravate dalla pandemia.

Il sindacato degli studenti chiede dunque che «l’amministrazione faccia tutto quanto in suo potere per sbloccare una situazione che ha già leso migliaia di studentesse e di studenti. È necessario che si velocizzi il sistema di rateizzazione del debito e che attraverso di esso si consenta, a chi ha debiti più consistenti, di poter riprendere celermente il percorso universitario. Crediamo che sia necessario sospendere tale misura fino al termine degli appelli dell’anno accademico corrente».

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