Le spinte innovative della trasformazione digitale: la sfida dell’Università Lum

“Trasformazione digitale: sfide e opportunità per l’Ingegneria Gestionale” è il titolo dell’evento organizzato dall’Università Lum che si è tenuto questa mattina al Barialto Golf Club.

Un momento di confronto dedicato alla digital transformation durante la quale università e imprese hanno animato il dibattito su valore e competitività dell’innovazione digitale e sulle sue criticità, alla luce della domanda rivolta dal mondo delle imprese agli atenei cui chiedono risorse umane in grado di portare spinte innovative

Per Antonello Garzoni, Rettore dell’Università LUM, «è necessario che gli atenei dialoghino costantemente con le imprese. La Lum ha intrapreso questo dialogo per essere al passo con i tempi, costruendo momenti di confronto per tenere sempre aperta una finestra sul futuro. Questo – ha detto Garzoni – ci consente di pensare e realizzare programmi formativi sempre aggiornati inserendo sin dal primo anno una contaminazione tra imprese e università in modo da poter offrire ai nostri studenti la possibilità di acquisire le competenze attraverso laboratori e momenti di confronto costanti». 

Giovanni Schiuma, Coordinatore del Corso di Studio di Ingegneria Gestionale dell’Università LUM ha affermato che «una delle principali opportunità offerte dal PNRR è quella di avviare e sostenere processi di trasformazione digitale dei sistemi organizzativi con la finalità di aumentare la loro competitività e sostenibilità. Si rende, così, necessario riflettere su come progettare e governare iniziative che consentano alla Pubblica Amministrazione e alle imprese di gestire i processi di innovazione tecnologica e digitale per essere capaci di rispondere alle sempre più crescenti sfide del mercato. In questa prospettiva è necessario formare ingegneri capaci di porsi come esperti sia delle tecnologie sia del mondo organizzativo, in grado di tradurre le sfide delle imprese e delle organizzazioni pubbliche e private per l’utilizzo ottimale delle tecnologie.  Tutto questo significa migliorare la produttività e le condizioni di vita dei lavoratori oltre che offrire servizi migliori. L’ingegnere con competenze organizzative e gestionale ha assunto un ruolo centrale nelle aziende grazie alla sua capacità di progettare nuovi modelli di business delle aziende pubbliche e private».

«Disegnare e implementare percorsi di trasformazione digitale per supportare la capacità competitiva delle imprese. Con queste premesse – ha ricordato il Prof Del Vecchio, Referente Terza Missione Dipartimento di Management, Finanza e Tecnologia dell’Università LUM – è nato lo scorso anno il  corso di Laurea in ingegneria gestionale della Lum, un progetto formativo che  intende cogliere le opportunità di formazione e di ricadute sul territorio che una nuova classe di ingegneri gestionali con una forte specializzazione sui temi della trasformazione digitale può offrire alle imprese». 

Ntt Data, Deloitte, Exprivia e Lutech sono tra le più importanti che hanno aderito progetto formativo della Lum e che hanno partecipato alla tavola rotonda “Tecnologie e processi per la trasformazione digitale delle imprese e della PA” moderata da Giustina Secundo, Delegata del Rettore all’Innovazione e Terza Missione che ha posto l’accento sul ruolo dell’ingegnere gestionale e di collegare questo ruolo alle tecnologie collaborazione al fine di rendere gli studenti attori protagonisti delle attività e del processo di apprendimento delle dinamiche di interazione virtuosa con le imprese stesse. 

Anche Vito Amoruso, presidente dell’ordine degli ingegneri di Bari, ha evidenziato che «il rapporto tra la formazione universitaria e il mondo del lavoro è fondamentale per cogliere le sfide del futuro. Le università hanno un compito complesso quello di dover interpretare con largo anticipo le esigenze del mercato del lavoro».

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