Una tesi di laurea nel ricordo di una studiosa che ha compiuto importanti ricerche e ricchi approfondimenti sul vernacolo locale. Ricevuta nei giorni scorsi a Palazzo di Città dalla sindaca Giovanna Bruno, la concittadina, dottoressa Lucia Capogna, laureata in Filologia Italiana Magistrale all’Università di Torino, con la tesi “Il dialetto di Andria e la sua letteratura popolare: analisi linguistica in un viaggio temporale”.
«È questa, – ha dichiarato la sindaca – la città che ci piace scoprire e raccontare è quella di persone che la amano, la rispettano, la valorizzano. Attraverso il lavoro di ricerca condotta dalla dottoressa Capogna, effettuata prevalentemente sui testi della compianta Antonietta Musaico Guglielmi, che per anni si è impegnata nel recuperare le radici della nostra storia, si è operata una qualificata opera di studio finalizzata a dare dignità culturale al nostro linguaggio delle origini. Prezioso è stato anche il generoso contributo fornito dai nonni della dottoressa Capogna alla ricostruzione del patrimonio di conoscenza, in gran parte orale e frutto della tradizione».
Una ricerca attenta e particolarmente ricca di notizie quella compiuta dalla neo laureata dottoressa Capogna, per meglio conoscere un vernacolo di cui sono pregne le tradizioni e la storia della Città Fidelis. «L’amministrazione comunale – ha continuato la prima cittadina – prosegue nell’opera di valorizzazione delle nostre tradizioni ed in particolare del dialetto, si ricordi ad esempio la istituzione della rassegna del teatro amatoriale in vernacolo, andata in scena nei mesi scorsi, che si intende consolidare nel tempo e si arricchirà di iniziative di accompagnamento e laboratoriali nelle scuole, con lo studio e valorizzazione proprio dei testi di autori locali ed in particolare della professoressa Antonietta Musaico Guglielmi. Auspico, inoltre, che altri studenti universitari concentrino i loro studi nell’approfondimento di ricerche storiche sulla Città di Andria in tutti i suoi aspetti, passati e presenti, anche al fine di rivalutarne le tradizioni e l’identità culturale e storica, oltre che sociale ed economica».