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La lotta alla Xylella? «Dieci anni perduti». Il disseccamento degli ulivi non è colpa del batterio

Margherita Ciervo è professoressa associata di Geografia Economico-Politica all’Unifg, ma il suo nome è al centro della cronaca nazionale per gli studi sulla Xylella e con il batteriologo vegetale del Crea, Marco Scortichini, ha firmato uno studio sul fenomeno del disseccamento rapido dell'ulivo. A quasi 10 anni dai primi casi siamo ancora a combattere Xylella.…

Margherita Ciervo è professoressa associata di Geografia Economico-Politica all’Unifg, ma il suo nome è al centro della cronaca nazionale per gli studi sulla Xylella e con il batteriologo vegetale del Crea, Marco Scortichini, ha firmato uno studio sul fenomeno del disseccamento rapido dell’ulivo.

A quasi 10 anni dai primi casi siamo ancora a combattere Xylella. Tempo perso o mancanza di strategie?
«È evidente che le strategie attuate non hanno prodotto il risultato dichiarato causando, invece, un forte impatto su paesaggio, ambiente ed economia locale».

E cosa dicono i dati?
«L’analisi dei dati ufficiali dei monitoraggi dimostrano che vi è: a) una bassissima incidenza degli olivi infetti; b) un elevato numero di olivi sani, secolari e spesso monumentali sono stati abbattuti, secondo la regola dei 50 metri; c) la mancanza di correlazione tra la presenza della Xylella e gli ulivi con sintomi di disseccamento; d) l’irrilevanza epidemiologica degli alberi asintomatici nella diffusione del batterio. Per questi motivi, nello studio avanziamo la proposta scientificamente fondata di eliminare la regola che richiede lo sradicamento di tutte le piante ospiti che circondano un albero positivo a Xylella in un raggio di 50 metri».

Il disseccamento degli ulivi come si contrasta?
«Dalla ricerca svolta con Scortichini è emerso che le cause del disseccamento sono molteplici, inclusa la presenza di diversi funghi patogeni molto aggressivi. A questo si aggiunge il cattivo stato di salute del suolo».

In che senso?
«Faccio riferimento all’abuso degli erbicidi: nel Salento, tra il 2003 e il 2010, sono stati usati in misura superiore al Foggiano e al Barese, che pure hanno superfici agricole più estese. Se lei facesse un giro in alcune zone agricole del Salento vedrebbe dei suoli compatti».

Una overdose da erbicidi?
«Fenomeno non nuovo. Quasi 50 anni fa una ricerca aveva evidenziato il disseccamento degli ulivi nella zona di Gallipoli causato dall’abuso di erbicidi».

Siete stati contattati dalle istituzioni?
«Finora non ha chiamato nessuno ma confidiamo che la ricerca possa destare l’interesse delle istituzioni».

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