I genitori chiedono la sostituzione dell’azienda, la Fenice, mentre dopo gli insetti trovati nel cibo, la stessa ha ammesso di aver servito una pasta al sugo bruciata, comunicando poi la sostituzione della cuoca e l’intenzione di rimborsare la spesa del pasto.
Accade a Racale dove la ditta incaricata per il servizio mensa nelle scuole è finita nell’occhio del ciclone dopo l’episodio del 10 aprile, raccontato nei dettagli ieri pomeriggio dal sindaco, Antonio Salsetti, ai genitori che si sono ritrovati nell’aula magna del plesso scolastico di via Piemonte.
Un incontro convocato dalla stessa amministrazione per chiarire la sua posizione e tranquillizzare le famiglie. Alle 12.10, durante lo scodellamento del primo piatto, gli addetti al servizio mensa trovano un insetto nero che galleggiava nella ciotola. A quel punto il cibo viene bloccato e da un controllo risultano altri due insetti. Si passa a servire direttamente il secondo, del prosciutto cotto. Nel frattempo la dirigente scolastica allerta gli uffici comunali, inviando poi una relazione con tanto di foto allegate.
Essendo il primo caso a Racale, il sindaco, non sapendo come comportarsi, inizia a telefonare ad alcune persone di propria conoscenza: «Volevo capire se sospendere il servizio mensa per i giorni successivi. Mi è stato consigliato che per quanto riguarda l’igiene alimentare spetta alla Asl intervenire. E così abbiamo provveduto ad inviare una pec agli uffici preposti sollecitando una ispezione al punto cottura di via Lucania, a Racale. All’indomani, quindi l’11 aprile, ho partecipato personalmente all’ispezione della Asl. Peraltro, un controllo di routine, per pura casualità, era stato già effettuato il giorno prima, il 9 aprile e non erano state rilevate particolari criticità. Sempre la Asl è intervenuta anche il giorno successivo per un ulteriore controllo, senza rilevare nulla di preoccupante, e mi hanno garantito di proseguire con il servizio poichè sicuro».
Nell’incontro il sindaco ha poi comunicato di aver comunque avviato quanto consentito dall’amministrazione, cioè l’invio di una diffida e di una sanzione all’azienda. Spegnendo ogni polemica su presunti favoritismi ha poi ribadito: «La ditta in esercizio ha vinto un bando a settembre di circa 600mila euro, aperto a livello nazionale ed era l’unica che ha partecipato. È stata istituita da tempo anche una commissione mensa, e sui verbali che sono arrivati finora non ho notato situazioni di criticità». Al sindaco i genitori hanno poi parlato di un servizio comunque non soddisfacente, sotto diversi profili: dalla quantità alla varietà del cibo. Intanto per la prossima settimana è stata convocata riunione alla presenza del sindaco, della commissione mensa e della Asl, per migliorare e garantire qualità al prodotto che viene servito ai bambini. Dopo l’episodio più eclatante, dove sono stati trovati gli insetti all’interno del cibo, generando panico tra le famiglie, è stata servita una semplice pasta al sugo bruciata. L’azienda ha ammesso l’errore, comunicando ai genitori, attraverso il sindaco, che quel pasto sarà rimborsato, mentre a farne le spese, al momento, è stata la cuoca, prontamente sostituita.