A partire da oggi e fino al 30 settembre sarà possibile inviare la domanda di partecipazione al premio indetto dall’Università di Foggia. Si tratta del premio di laurea “Inclusion 4.0”, che verrà assegnato alla migliore tesi di laurea magistrale sviluppata sui temi dell’inclusione e dei bisogni educativi speciali., allo scopo di valorizzare lo studio nell’ambito della didattica e della pedagogia speciale. L’iniziativa, promossa dal Dipartimento di studi umanistici dell’ateneo foggiano, è riservata ai laureati magistrali Unifg che abbiano conseguito il titolo di laurea negli anni 2022 e 2023 con una tesi in didattica e pedagogia speciale o, più in generale, sui temi dell’inclusione e dei bisogni educativi speciali. La migliore tesi, valutata da una commissione di esperti del settore, sarà pubblicata a spese dell’Università. Gli elaborati saranno valutati dalla commissione composta da Giusi Antonia Toto, ordinaria di didattica e pedagogia speciale e delegata rettorale per la formazione insegnanti, da Annamaria Petito, ordinaria di psicologia clinica e delegata rettorale per le pari opportunità, oltre a 3 illustri esperti scelti in ambito accademico nazionale: Silvia Maggiolini dell’università Cattolica di Milano, Arianna Taddei dell’università di Macerata e Luigi Zurru, dell’università di Cagliari.
L’istituzione del premio “Inclusion 4.0”, fortemente voluta dai professori Giusi Antonia Toto e Luigi Traetta, si pone il duplice scopo di sensibilizzare sempre più il territorio, gli insegnanti in esso operanti e quanti sono coinvolti nelle attività di inclusione verso la creazione di una società che possa valorizzare le diversità favorendo il raggiungimento di quelle life skills necessarie in ogni contesto di vita per garantisca un futuro a individui con Bisogni Educativi Speciali (Bes), nonché di supportare le attività di ricerca scientifica nel settore della pedagogia speciale da parte dei giovani ricercatori.
«In una società come quella attuale per venire incontro alle sempre maggiori sfide del tempo presente, serve sensibilizzare maggiormente i nostri studenti e laureandi nell’assumere atteggiamenti accoglienti e inclusivi nei confronti di quanti si trovano in situazioni di fragilità. Quale migliore incentivo, allora, se non quello di un premio che valorizzi studi e ricerche compiute su tale versante. Finalizzare gli sforzi, gli intenti e le intenzionalità verso una università che appartenga agli studenti, veri protagonisti del percorso educativo», ha dichiarato Cristiana Simonetti, associata in pedagogia generale e sociale nel Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’Unifg e delegata rettorale per i servizi agli studenti.