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Inaugurato l’anno accademico 2022-23 dell’UniBa. Bronzini: «Creeremo nuovi spazi per gli studenti» – VIDEO

«L’università, la ricerca e la formazione hanno il compito di parlare dei problemi del mondo e noi abbiamo deciso di tematizzare, come ogni anno, l’inaugurazione proprio per raccontare quello che lo studio, il lavoro e la ricerca possono fare per la pace nel mondo». Lo ha detto il rettore dell’Università degli studi di Bari, Stefano…
(foto di Andrea De Vecchis)

«L’università, la ricerca e la formazione hanno il compito di parlare dei problemi del mondo e noi abbiamo deciso di tematizzare, come ogni anno, l’inaugurazione proprio per raccontare quello che lo studio, il lavoro e la ricerca possono fare per la pace nel mondo». Lo ha detto il rettore dell’Università degli studi di Bari, Stefano Bronzini, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2022-23 che si è tenuta questa mattina nel Teatro Piccinni di Bari.

Una cerimonia nel segno della pace che ha visto la partecipazione della giornalista italo-siriana Asmae Dachan, testimone diretta degli effetti devastanti della guerra. L’Università di Bari, che ha già avviato un progetto dedicato ai profughi, ha annunciato Bronzini, assumerà a breve un ragazzo ucraino a tempo indeterminato.

Sono tante, poi, le iniziative rivolte agli studenti: «Il nostro obiettivo è intervenire sui servizi agli studenti, in particolare sugli aspetti dell’edilizia universitaria – ha affermato Bronzini -. Creeremo e amplieremo un maggior numero di spazi che siano di incontro fra gli studenti e fra i giovani e le imprese che ci sono vicine – ha aggiunto -. Sono previsti interventi su tutto il patrimonio edilizio, dal campus alla zona murattiana. Abbiamo intrapreso una grande sfida – ha detto Bronzini – quella della modernizzazione e questo si vede anche nella ristrutturazione delle aule».

Tornando al tema dell’inaugurazione, Asmae Dachan, ha sottolineato che «quello dei conflitti dimenticati è un tema doloroso, queste guerre non riescono a rimanere sulle pagine dei giornali perché sono superate da altre emergenze. Il fatto che un’iniziativa così prestigiosa sia dedicata a riaccendere le luci su quei conflitti è un segnale per i giovani ma anche per noi. L’essere umano deve ricordarsi che è dotato di raziocinio e che nessuna causa al mondo può valere la vita di una persona – ha aggiunto -. Continuare a potenziare gli armamenti non fa che contribuire a distruggere l’umanità e a danneggiare il pianeta. Il messaggio fondamentale è rimettere al centro i diritti umani, la parola e il dialogo – ha concluso -. Perché attraverso la pace e il dialogo è possibile costruire stabilità».

Video di Andrea De Vecchis

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