Alcuni studenti delle scuole baresi, nei giorni scorsi, sono stati colti da malore mentre erano in classe a causa del caldo eccessivo. Alcuni sarebbero anche svenuti.
Al “Marconi – Margherita Hack”, la dirigente scolastica ha deciso di sospendere le lezioni per due giorni proprio a causa delle alte temperature.
Dopo quanto accaduto la Società italiana di medicina ambientale (Sima) lancia la proposta di «modifiche nel settore della scuola volte a tutelare la salute di studenti e personale scolastico» che si rendono necessarie a causa dei «cambiamenti climatici registrati nel nostro Paese negli ultimi anni».
Per il presidente della Sima, Alessandro Miani, «i mancamenti degli studenti registrati a Bari impongono certamente una riflessione. Il fenomeno delle ondate di calore sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici, con possibilità del protrarsi di temperature fino a 36 gradi come accaduto in Puglia nei primi dieci giorni del nuovo anno scolastico, non può essere trascurato o peggio ignorato», sottolinea.
Secondo Miani «sarebbe opportuno ampliare i margini decisionali degli Uffici scolastici regionali per un avvio dell’anno scolastico con date differenziate anche di due o tre settimane tra Sud e Nord del Paese».
Miani ricorda inoltre che «le aule delle classi italiane sono generalmente affollate, surriscaldate e scarsamente ventilate, con conseguenti possibili aumenti di anidride carbonica. Il buon senso – prosegue – suggerirebbe di lasciare chiuse le scuole al Sud fino all’equinozio di autunno, che cade tra il 21 e il 23 settembre, allo scopo di tutelare il benessere psico-fisico degli alunni».
La questione è arrivata anche in parlamento con la deputata di Sinistra italiana, Elisabetta Piccolotti, che ha interpellato il ministro dell’Istruzione, Valditara.