Sono 46 specializzandi del primo Master annuale in Economia Circolare del Sud Italia, organizzato dal Politecnico di Bari, che hanno ricevuto il diploma durante una cerimonia organizzata nella sede del rettorato.
In Italia gran parte degli investimenti previsti nel Pnrr sono indirizzati verso progetti di economia circolare e, per confermarsi al passo con i tempi, il Politecnico barese, in collaborazione con la Scuola di Alta Formazione e Studi Specializzati di Taranto, ha organizzato (nell’anno accademico 2020-2021), il Master di II livello composto da 1500 ore per 60 crediti formativi, arricchito da stages e 21 forum sincroni. Tenuto da 23 docenti e 20 organizzazioni partner, il corso ha messo a disposizione degli studenti 18 borse di studio.
La provenienza formativa dei corsisti è varia: alcuni di loro hanno studiato ingegneria a economia, altri giurisprudenza, scienze, psicologia e relazioni internazionali. Alla cerimonia di consegna, tenutasi lo scorso 26 ottobre, hanno partecipato, oltre al Rettore Francesco Cupertino, Ilaria Giannoccaro, coordinatrice scientifica del master che ha presentato i risultati, Cesare de Palma, presidente Sezione Meccanica, Elettrica ed Elettronica Confindustria Bari e Bat, Piero Scrimieri, direttore risorse umane e organizzazione di Acquedotto Pugliese, Simona D’Amoja, Giuseppe Rizzi e Teodora Russo in rappresentanza dei corsisti.
«Il Master – ha commentato Ilaria Giannoccaro – ha fornito ai 46 corsisti gli strumenti manageriali e le conoscenze tecniche fondamentali per guidare il processo di trasformazione del business da un modello lineare ad uno circolare e implementarlo con successo. È stata privilegiata una prospettiva trasversale, approfondendo le strategie di economia circolare a disposizione delle aziende interessate a innovare il modello di business, sia dal lato della produzione sia da quello del consumo e sono stati illustrati i principali strumenti adeguati alla loro implementazione. Il Poliba, nel contempo, ha arricchito la sua offerta formativa portandosi alla frontiera della formazione di alto livello, trattando una tematica di interesse e rilievo, dati i profondi cambiamenti in atto nel tessuto economico-sociale non solo italiano ma mondiale».
Come si legge in una nota, le emergenze degli ultimi anni, con l’incessante consumo di risorse naturali non rinnovabili, l’aumento dell’inquinamento ambientale e la crisi economica, hanno reso evidente l’urgenza di affrontare la sfida di uno sviluppo sostenibile.